“Missione cento piazze”

Quest’anno, Anno della Fede, in risposta alle sollecitazioni del Pontificio Consiglio per i Laici e di quello per l’Evangelizzazione che chiedevano alle nuove realtà ecclesiali quale iniziativa intendessero realizzare in occasione dell’Anno della Fede, gli iniziatori del “Cammino”, Kiko, Carmen e padre Mario hanno pensato ad un nuovo tipo di missione. È nata così, a Roma la “Missione 100 Piazze” che prendeva il nome dal numero delle parrocchie che, nella Diocesi, ospitano il Cammino.
Protagoniste della missione le comunità intere in piazze scelte appositamente e sempre le stesse nelle cinque domeniche di durata dell’iniziativa.
In queste piazze le comunità si sono radunate, attorno ad una croce, con un ambone posto su di una pedana per proclamare la Parola di Dio, un’immagine sacra, un volto di Cristo, che fosse l’icona della missione per creare un luogo di preghiera.
Attorno a questi poli spaziali i fratelli del “Cammino”, accompagnati dal Parroco o da un presbitero, adulti ed anziani, giovani e coppie con i figli piccoli hanno cantato le lodi, proclamato la Parola, dato testimonianze di vita, danzato, distribuito volantini e, soprattutto, dato catechesi con un taglio fortemente esistenziale cercando di entrare in contatto diretto con i passanti e con tutti coloro che si sarebbero fermati ad ascoltare incuriositi.
Questi i temi delle cinque domeniche, sviluppatesi dal 7 aprile al 5 maggio: “Chi è Dio per te? Credi in Dio? Perché?”; “Chi sei tu? Qual è il senso della tua vita?”; “Chi è Cristo per Te?”; “Il Kerigma ti annuncia che Cristo è risorto”;
“Che cosa è la Chiesa ? Qual è la tua esperienza nella Chiesa? Vorresti essere aiutato, nel tuo cammino di fede, da una comunità cristiana?”.
Questa esperienza non poteva non prendere vita anche in Campania in tutte le Diocesi dove è presente il “Cammino” e, in particolare, nella Diocesi di Napoli. Così, dopo aver informato il Cardinale Crescenzio Sepe, che ha approvato la missione, sono state scelte sei piazze in città (piazza del Plebiscito, Bosco di Capodimonte, Centro Direzionale, piazza Dante, Parco Virgiliano e Villa Comunale) affidandole a 62 comunità, ed altre 11 ad Afragola, Barra, Ercolano, Marano, Pollena, Ponticelli, Portici, Torre del Greco, Villaricca e Volla nelle quali hanno testimoniato le altre 122 comunità della Diocesi presenti in quelle città. I fratelli si sono dedicati alla missione con grande entusiasmo, preparando con cura ogni cosa ed annunciando con coraggio, in qualche caso accettando anche lo scherno ed il rifiuto di alcuni passanti ma anche incoraggiati da chi diceva che era ora che la Chiesa cattolica prendesse una iniziativa del genere.
La concomitanza, in alcune piazze, con altre manifestazioni o avvenimenti, ha avuto l’effetto di moltiplicare il numero di coloro che sono stati coinvolti in questo che è stato definito un vero rinnovamento per la Chiesa. Tra le tante persone coinvolte anche una famiglia di turisti filippini che si sono informati sull’esistenza del Cammino nel loro paese. Molti poi si sono lasciati interrogare dalle domande poste loro riconoscendo di essere credenti ma non praticanti da molto tempo ed alcuni hanno anche chiesto di potersi confessare. Alcuni si sono rammaricati che iniziative del genere non venissero prese più di frequente. Altri sono ritornati per le domeniche seguenti ed, alla fine, hanno chiesto di poter continuare in qualche modo l’esperienza.
Come sempre avviene nella Chiesa, i primi a beneficiare di questa missione sono stati i fratelli stessi delle comunità che partecipando hanno sentito rafforzata la loro fede, ed hanno sperimentato la gioia di poter annunciare con tutti i figli, anche quelli più piccoli che hanno contribuito suonando ogni genere di strumenti musicali. Anche gli anziani hanno partecipato con entusiasmo come quella sorella di 97 anni che è stata presente al Parco di Capodimonte per tutte e cinque le domeniche.
Alla fine della Missione, lo scorso 6 maggio, appuntamento in Cattedrale, convocati ed accolti dal Cardinale al quale sono state presentate le comunità secondo le piazze e alcune testimonianze di fratelli: giovani, coppie, catechisti, presbiteri che hanno raccontato la loro esperienza.
Alla fine dell’incontro l’Arcivescovo, prendendo spunto dal Vangelo di Luca che narra l’episodio dei settantadue discepoli inviati e poi ricevuti, al ritorno, da Gesù Cristo che li interroga sulla esperienza della missione portata a termine, di quanto lo Spirito avesse operato in loro ed attraverso di loro, ha rivolto parole di incoraggiamento perché la missione, pienamente inserita nel piano pastorale diocesano che invita tutti i sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici ad andare fuori dalle sacrestie, a incontrare il popolo di Dio, possa continuare nel tempo.
«Questa testimonianza – ha concluso – dobbiamo portarla in tutti i luoghi e in tutti gli ambienti nei quali c’è l’uomo, soprattutto là dove quest’uomo soffre ed è solo, ma anche quando l’uomo si tiene lontano da noi. Andate, nel nome di Dio, accompagnati da Cristo, sotto la spinta dello Spirito e con l’assistenza della Madonna».
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