10 Piazze per 10 Comandamenti

Con il Progetto “Dieci Piazze per Dieci Comandamenti” vogliamo proporre a tutta l’Italia una riflessione vitale e creativa sull’attualità dei Dieci Comandamenti. Non è affatto scontato che si ricordino, mentre è un comando di Dio impararli a memoria e trasmetterli ai propri figli: «Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai a casa tua, quando camminerai per la via, quando ti coricherai e quando ti alzerai…» (Dt 6, 6-7). Il nostro rapporto con il Decalogo risale all’infanzia; per molti un ricordo sbiadito, per altri una realtà ignorata, poiché mai appresa. Per questo coltiviamo un desiderio: provare a riordinare le idee a questa nostra umanità che ha smesso di credere, che non sa in chi credere, che a suo modo crede o ritiene di credere.
Anche se il termine “comandamenti” sembra avere in sé una connotazione impositiva, in realtà non è preciso intenderli così dopo la venuta di Gesù Cristo, il “perfezionatore” delle leggi date a Mosè; l’amore non si impone, l’amore non costringe! L’amore è bellezza, bontà, offerta della vita nella gioiosa rinunzia di sé. A ben vedere, poi, i verbi ebraici non sono degli imperativi, ma dei futuri: andrebbero tutti coniugati al futuro, come il primo comandamento. Si coniugano al futuro e si declinano nella nostra vita al presente, perché con essi entriamo nella realtà di Dio, “nel realismo della fede”.
Non sono consigli, non sono divieti, non sono concessioni: sono promesse divine. Ed è straordinario osservare che queste dieci parole diventano “la legge” di un popolo, quello d’Israele, che riceve da Dio la sua “costituzione” prima ancora di essere una “nazione”. La storia del popolo di Dio, che nelle dieci parole trova la sua identità e il suo destino, è la storia del mentre, non del principio. “In principio” è Dio; “nel mentre” è la storia dell’uomo. Questo nostro mondo è complesso, disordinato, spesso indecifrabile e la gente chiede orientamento, vuole un nuovo “sistema segnaletico”: non si orienta più nei labirinti di una vita che si vuole sempre più moderna e sempre meno umana e divina.
I Comandamenti sono i migliori “districatori di modernità” possibili. In qualunque epoca e latitudine ricordano all’uomo chi è e cosa è bene che sia, altrimenti l’uomo non conoscerà il suo cammino, resterà estraneo al suo stesso destino. Dobbiamo invertire la rotta: chi conosce la via, infatti, sa anche dare valore alle cose, ha la misura delle cose.
L’uomo “si svaluta” cioè perde di valore, se non ha in sé ciò che gli attribuisce nuovo vigore, nuova forza. L’uomo non è una moneta che, se si svaluta, non avrà mai in se stessa la capacità di rigenerarsi. Nell’uomo c’è il valore di Dio, la forza di Dio, la legge di Dio: «La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi» (Sal 19, 8 ss). Dunque, le “dieci parole”, sono la misura del nostro rapporto con Dio, con il prossimo, con noi stessi. Sono legge eterna d’amore; di un amore dato e ancora da ribadire e da esperimentare. La “rilettura” del Decalogo è un’azione profetica in un tempo in cui la fede sembra oscurata dalla presunzione umana di considerare Dio lontano, assente.
Dobbiamo essere coscienti che il credere deve implicare la manifestazione della potenza di Dio, dei segni che ancora cadono dal Cielo come le “10 parole sul Monte”; che il Cielo è aperto su di noi; che nessuno sforzo umano, nessuna manovra finanziaria contro la crisi, nessuna scoperta scientifica, nessuna giustizia sociale basteranno mai a rendere plausibile, conveniente, accettabile, “compatibile” la nostra fede con il tempo corrente.
Il Rinnovamento nello Spirito Santo, con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e con il placet della Conferenza Episcopale Italiana, alla vigilia del Sinodo speciale sulla Nuova Evangelizzazione indetto da Papa Benedetto XVI, organizza un evento nazionale denominato 10 Piazze per 10 Comandamenti. L’evento, che sarà inaugurato in questo settembre 2012, si protrarrà lungo tutto l’Anno della Fede, per proporre a tutta l’Italia una riflessione creativa e un incontro vitale e innovativo con i Dieci Comandamenti.
Sono state scelte undici importanti Città d’Italia e a ognuna di queste è stato associato uno dei Comandamenti: Milano, Torino, Verona, Firenze, Bologna, Genova, Napoli, Palermo, Bari, Cagliari, e Roma che rappresenta l’avvio di questa grande maratona nazionale l’8 settembre 2012, in Piazza del Popolo. Nella città del Papa sarà affrontata, a titolo di proemio, la prima parte del primo comandamento “Io sono il Signore tuo Dio”. Ospiti della serata presentata da Massimo Giletti saranno: Marco Tarquinio, direttore di Avvenire; Gad Lerner, giornalista; Davide Rondoni, scrittore; Carlo Nesti, giornalista sportivo; Paolo Nespoli, astronauta; Mariella Nava, cantautrice; il gruppo musicale Sonohra; Beatrice Fazi, attrice; Pamela Villoresi, attrice. Interverranno il card. Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma; Gianni Alemanno, sindaco di Roma; Salvatore Martinez, presidente del RnS.
La rilettura del Decalogo nelle città italiane continuerà a Verona e Napoli il 15 settembre. A Verona, in Piazza dei Signori, sarà la volta del secondo Comandamento “Non nominare il nome di Dio invano”, annunciato nella serata condotta da Lorena Bianchetti. Numerosi i testimonial: Massimo Introvigne, sociologo; Vittorino Andreoli, psichiatra; Alessandro Meluzzi, psichiatra; Antonio Zichichi, fisico; Paolo Brosio, giornalista; Pippo Franco, attore, i Sonohra, cantautori; Fabio Armiliato, tenore. Interverranno mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Verona; mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia; Flavio Tosi, sindaco di Verona; Mario Landi, coordinatore nazionale RnS.
La serata del 15 settembre a Napoli, sarà del tutto speciale: il 5° Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia, importante iniziativa del RnS, terminerà proprio in piazza Plebiscito, dove avrà inizio la serata di creatività e di festa dedicata appunto al IV comandamento “Onora il padre e la madre”. Tutti i partecipanti al Pellegrinaggio genitori, giovani, anziani e bambini si uniranno così a quanti vorranno partecipare allo spettacolo serale condotto da Caterina Balivo e ricco di ospiti: Raffaele Bonanni, segretario della Cisl; Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana; Stefano Zamagni, economista; Eugenio Bennato e i Taranta Powers; Mariella Nava, cantautrice; Lina Sastri, attrice. Il programma, oltre agli interventi dei numerosi ospiti, prevede musica, danza, lettura di brani celebri ispirati al tema del Comandamento, insieme al racconto di persone che hanno fatto esperienza del Comandamento. Interverranno il card. Sepe, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il presidente nazionale RnS, Salvatore Martinez.
Anche Benedetto XVI sarà “virtualmente” presente all’iniziativa attraverso un videomessaggio che verrà trasmesso in tutte le piazze. A questo momento centrale dell’evento si accompagnerà la trasmissione di un altro messaggio, quello di mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Il format della serata, che sarà lo stesso in tutte le piazze, “risente di un’impostazione inclusiva” per “rileggere i comandamenti da tutte le prospettive possibili”, secondo quanto affermato dal direttore artistico degli
eventi, Luciana Leone.

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