Accolti. Mai più esclusi.

Il Cardinale Sepe con le famiglie ferite

Nell’anno dedicato all’opera di misericordia “Accogliere i pellegrini”, anche l’incontro tra il Cardinale e le famiglie ferite dalla separazione si è ispirato all’accoglienza, con il tema: “Accolti. Mai più esclusi. Tutti figli dello stesso Padre”.
Chi fa esperienza della tenerezza di Dio non può fare a meno di diffondere tenerezza, non escludendo nessuno. È una “conversione” da attuare quotidianamente, come la Chiesa ha saputo fare, anche grazie alla spinta di papa Francesco e dell’Amoris Laetitia.
La Chiesa di Napoli e il suo pastore da diverso tempo hanno assunto e manifestato, attraverso questi incontri, l’accoglienza, una “carezza” nei confronti delle famiglie ferite dalla separazione, per iniziative di accompagnamento e discernimento.
Il gruppo di lavoro per le famiglie ferite, espressione dell’Ufficio “Famiglia e Vita” della diocesi, ha infatti elaborato nel tempo varie proposte formative, che si svilupperanno in un impegno missionario sul territorio.
L’incontro del Cardinale Sepe con i separati, che quest’anno si è tenuto domenica 19 novembre presso il Salone Arcivescovile, si è svolto nella solita atmosfera di cordialità e di familiarità. Per quanti hanno partecipato, l’incontro è stato un “abbraccio” che è partito dall’ascolto di una meditazione tratta da un’omelia di don Giovanni Sansone, sacerdote particolarmente impegnato nell’accompagnamento di quanti hanno subito la separazione; la successiva proclamazione della Parola, sulla guarigione del lebbroso (Mc 1, 40-45), ha ispirato riflessioni di accoglienza e vicinanza.
Due testimonianze di persone ferite dalla separazione hanno dato la possibilità di porre delle domande al Cardinale: come vivere questa croce? Come accogliere e accettare la separazione? Come essere aiutati nelle crisi? Come trovare aiuto e conforto nei disagi conseguenti alla separazione, come ad es. la mancanza di un alloggio? Come rimanere genitori, anche se non più coniugi, evitando i danni per i figli? Domande di una drammatica attualità, a cui il Vescovo ha dato risposte paterne ed illuminanti nella sua breve omelia. Infatti nel suo intervento il Cardinale Sepe suggeriva di mettere sempre al centro della propria vita il Cristo, che nella sua esperienza terrena ha vissuto l’esperienza del rifiuto: solo riferendosi a Lui e credendo alla resurrezione dopo la croce, si può superare il dolore dell’esclusione e del rifiuto. La Chiesa – ha continuato l’Arcivescovo – deve evitare il rischio di ogni esclusione in quanto siamo tutti figli dello stesso Padre. Soltanto amando per primi ed oltremisura, si riescono ad abbattere ostacoli emotivi e relazionali che scaturiscono dal rifiuto, anche da parte dei figli.
In conclusione, il Cardinale ha annunciato che è in via di costituzione una commissione diocesana per il discernimento delle diverse situazioni di quanti hanno vissuto una separazione e sono passati a una nuova unione. Scopo di questo discernimento è l’accompagnamento pastorale per la verifica di un’eventuale nullità del matrimonio o della possibilità di riaccostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia. Innovazioni di una forza dirompente, quale solo la Misericordia può ispirare.
 
L’incontro è proseguito con le preghiere spontanee, dove non si è mancato di fare rifermento alla Giornata mondiale dei poveri, voluta dal Papa, anche considerando le miserie, le povertà, i disagi che i separati devono affrontare.
Al termine sono stati distribuiti dei simpatici magneti riportanti il titolo dell’incontro, simbolo di incentivo a rimanere in contatto.
Un impegno, una cura, un’attenzione, una carezza per chi vive la ferita della separazione, sarà al centro di ulteriori iniziative che l’Ufficio Famiglia proporrà in questo Anno Pastorale con la benedizione di Sua Eminenza l’Arcivescovo.

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