Affamati di pane, giustizia e futuro…

Sette schede per «aspettare Francesco» ed offrire alla comunità ecclesiale e alle diverse istituzioni «uno strumento per vivere la venuta del Papa – un evento eccezionale – come occasione per rinsaldare un antico legame, in cui il Successore di Pietro rappresenta il segno visibile dell’unità e della comunione». Ecco l’obiettivo del sussidio dal titolo “‘Aspettando Francesco”, presentato nei giorni scorsi in Curia e distribuito, a parrocchie, associazioni, scuole, istituti religiosi.
Napoli «attende Francesco, che – ha sottolineato il cardinale Crescenzio Sepe – ci conferma nella fede, ci anima nella speranza, ci incoraggia nella carità». Perciò, il sussidio, diffuso in cinquemila copie, «ci vuole accompagnare nella preparazione, ma soprattutto – ha chiarito don Pasquale Incoronato, direttore del servizio diocesano di pastorale giovanile, che ha presentato la pubblicazione – ha l’intento di predisporre il nostro cuore ad accogliere con docilità quanto ci dirà il Papa e a far in modo che ciò trovi continuità nella nostra vita». «Un lavoro di comunione – aggiunge – e la scelta di una metodologia che parte dalla Lettera pastorale del cardinale Sepe “Dar a mangiare agli affamati” e si sviluppa attraverso schede per gruppi ecclesiali e per scuole».
Le schede prendono spunto dal sussidio catechistico diocesano “Andate in città”; dove destinatari, temi e linguaggi sono stati calibrati per raggiungere e sensibilizzare tutti. A Napoli i bisogni che attendono di essere “sfamati” sono ben chiari: il pane, la giustizia, il futuro. Il materiale offerto per la riflessione segue questi tre temi conduttori.
Dall’ascolto, alla riflessione, all’azione, per scuole e per parrocchie, le cui schede prevedono: una introduzione al tema, il passo biblico, la meditazione tratta dal sussidio “Andate in Città”, un brano tratto dalla “Evangelii gaudium” e, per le comunità, impegni di vita, affinché il «dopo Francesco» sia un segno tangibile di speranza e di una nuova primavera per la città e la Chiesa partenopea.
Per i giovani e lec scuole, si è puntato, invece, su una grafica molto accattivante: colori, linguaggio, testimonianze, storie. Così per gli studenti si parla di “selfie” (autoritratti), in modo da avvicinarsi ad un linguaggio riconoscibile alle nuove generazioni. Per ogni scheda sette passaggi: una introduzione, un brano biblico con breve catechesi, racconti, link video-musicali, suggerimenti di itinerari artistici, interviste e un impegno da assumere. Ecco, allora, che, fame di giustizia significherà – ad esempio – riflettere a partire dal Vangelo di Matteo, sui farisei che cercano di mettere in difficoltà Gesù sulla legge umana e quella di Dio. La scheda propone, poi, la tela del giudizio di Salomone realizzata da Ribera, mentre dal punto di vista artistico si rimanda alla lettura di Eduardo de Filippo, con riferimento ad un testo tratto da “E’ cosa ‘e niente”, e quindi allo spot di sensibilizzazione sulla questione della Terra dei fuochi che esorta ad un’informazione adeguata. A conclusione, per i giovani napoletani vengono proposti indirizzi per uno stile di vita impegnata (dalla Caritas, alla pastorale carceraria, al Centro La tenda per ex tossicodipendenti e alla Casa di Tonia) fino a concretizzare i propri impegni: primo fra tutti, incontrare e parlare con la gente; spogliarsi dai pregiudizi; denunciare i segni di morte… Dalla visita del Papa, allora, «lo sprone per continuare – come ha detto il cardinale Sepe – nel cammino di riscatto umano, sociale e cristiano di cui Napoli ha bisogno».
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