Apertura della Porta Santa della Carità

Il Papa ha aperto la Porta Santa della Carità. Oltre ad essere un segno di grande attenzione verso i più disagiati, il gesto di Francesco  spiega la parola “Misericordia” nel suo senso più profondo: E’ l’invito che il Signore fa a ciascuno di noi a “farsi porta” dell’attenzione, dell’ascolto, dell’ accoglienza e del servizio fatto col “cuore tra le mani” verso chi non ne ha di attenzione o non ne ha ricevuto. Anche il Cardinale Sepe apre la Porta Santa della Carità   sabato 20 febbraio 2016 alle ore 17.00, al Binario della Solidarietà (via Taddeo da Sessa, 43- Napoli) che è il luogo dove la città diventa chiesa, cioè,  insieme ospiti, operatorie volontari dei servizi Caritas trasformano la fame in preghiera, la solitudine in ringraziamento. Mettono insieme diversi tipi di solitudine e di fame: chi ha il cuore martoriato trova ristoro; chi ha perso il proprio cuore nelle comodità ,lo ritrova, inizia a farlo funzionare.
Pellegrini, ospiti, operatori, volontari dei servizi Caritas, Ministri istituiti e Sacerdoti si ritroveranno, alle ore 17.30, davanti all’ingresso del Binario per pregare, invocare la Misericordia di Dio e fare memoria del Battesimo prima di varcare la Porta Santa della Carità, cantando l’inno del Giubileo, e celebrare la liturgia della Parola. CONDIZIONI PER OTTENERE L’INDULGENZA GIUBILARE: Passaggio della Porta Santa; Confessione sacramentale; Comunione; Professione di fede (Credo); Preghiera secondo le intenzioni del Papa.   Il “Binario della Solidarietà” è una delle diverse opere segno della Chiesa di Napoli, attraverso la quale si vuole stare accanto agli ultimi, nella quotidianità, ed educare, nel contempo, la comunità cristiana ad atteggiamenti di condivisione e accoglienza delle persone in difficoltà e senza dimora Obiettivo di fondo è la promozione umana, relazionale e sociale, che va oltre l’assistenzialismo e  mette al centro la persona. Il Centro realizza attività di consulenza, orientamento, laboratori artigianali e gruppi di animazione, al fine di un possibile reinserimento dell’ospite o per motivarlo alla socializzazione.
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