Arciero Mariano
Contursi, 26 febbraio 1707 - 16 febbraio 1788
Profilo biografico
Arciero Mariano nacque a Contursi in provincia di Salerno il 26 febbraio 1707 da Mattia Arciero e Autilia Marmura, pii cristiani e modesti lavoratori dei campi. Aveva 8 anni Mariano quando si fece notare per il suo intuito profondo, per l’indole candida e la devozione spiccata verso la Madonna, che chiamava “Mamma bella”, fu invitato a lasciare la custodia del gregge e la sua famiglia per andare a Napoli, insieme al suo precettore Emmanuele Parisi. Questi divenne sua guida per i suoi studi, la sua formazione e tutta la giovinezza. Diventato sacerdote, don Emmanuele, avviò alla vita consacrata anche il suo assistito Mariano; subito dimostrò grande impegno. Il 22 dicembre 1731 a Napoli veniva ordinato Sacerdote. La sua profonda cultura teologica, la conoscenza della S. Scrittura e la preparazione umanistica (tanto da essere chiamato “la biblioteca di Dio”) consentirono a Don Mariano di imporsi all’attenzione di tutto il clero napoletano. Soprattutto colpiva il suo zelo sacerdotale che manifestava nell’insegnamento del Catechismo e nella predicazione con la quale affascinava e conquistava il suo vasto e variegato uditorio. Quando Mons. Fortunato, primo canonico della Cattedrale di Napoli, fu nominato Vescovo di Cassano all’Jonio in Calabria volle con sé Don Mariano nella sua nuova diocesi. Qui vi restò per 20 anni e svolse il suo ministero sacerdotale, passando di paese in paese, quale autentico missionario e pellegrino evangelico; riportò disciplina e dignità nel Clero, costruì e ricostruì molte Chiese e in queste opere fu operaio con gli operai. Moltissimo tempo della sua giornata lo trascorreva per l’istruzione religiosa ai piccoli, agli adulti ai poveri: a questo compito dedicava fino a 6 ore al giorno. Scrisse, edita in 5 edizioni, la “Pratica della Dottrina Cristiana, in dodici istruzioni in dialoghi”, con un metodo molto efficace e pratico per l’acquisto della perfezione cristiana. Fu giustamente chiamato “Apostolo delle Calabrie”. Alla morte di mons. Fortunato, fece ritorno a Napoli. Passò per Contursi solo per riabbracciare la madre ma non vi rimase. Quasi guidato da un arcano e provvidenziale disegnò ritornò al suo primo campo di lavoro: riprese la predicazione e la catechesi per diretto incarico dell’arcivescovo di Napoli il card. Sersale, che gli affidò la guida spirituale del Seminario e della Congregazione dell’Assunta: compito che svolse con la consapevolezza di formare, per il futuro, santi e apostoli sacerdoti. Ricercato consigliere e confessore del Clero napoletano e di eminenti personalità, ma soprattutto confessore del popolo e dei poveri; riprese le Missioni al popolo in tutto il Regno di Napoli. Apostolo dell’Eucarestia: rimaneva spessissimo in contemplazione estatica del Mistero Eucaristico; devotissimo e innamorato della Madonna. Le sofferenze furono il suo pane quotidiano che lo accompagnarono per oltre cinquant’anni: viveva di elemosina, che riceveva e distribuiva ad altri più bisognosi di lui, vestiva con dignitosa semplicità, mangiava pochissimo e dedicava al riposo pochissimo tempo. Morì, come aveva puntualmente predetto, il 16 febbraio 1788, alle ore 16,00 all’età di anni 81. In quei medesimi istanti, santa Maria Francesca delle cinque piaghe, disse “ho veduto l’anima di Don Mariano, che era trasportata in cielo, ed era coronata da dua angeli, che portavano due corone; e Gesù, e Maria Santissima, che lo benedissero”. I prodigi che già si erano manifestati durante la sua vita terrena continuarono e si moltiplicarono dal giorno della sua santa morte. Papa Pio VIII con decreto del 24 aprile 1830 introduceva la Causa in fase apostolica e Papa Pio IX il 14 agosto 1854 ne proclamava l’eroicità delle virtù e lo dichiarava Venerabile e dicevca di lui “fedelissimo strumento di Dio per il bene della Chiesa”. Il 15 ottobre 1950 le sue ossa da Napoli furono traslate nella nativa Contursi, con grande concorso di popoli e commozione generale: la sua gente riabbracciava il “Suo Santo”. Nel gennaio 1951 a Contursi è avvenuto il miracolo alla signorina Concettina Siani, ammalata di Peritonite Tubercolare, riconosciuto come tale da Papa Benedetto XVI. La celebrazione della Beatificazione è avvenuta a Contursi Terme, in contrada Tufaro, nel pomeriggio della domenica 24 giugno 2012, con il rito presieduto dal Cardinale Angelo Amato, cardinale prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, rappresentante del Santo Padre.





