Illustri Autorità,
Illustre Presidente Azzi,
Caro Presidente Manzo,
Cari Soci Cooperatori,
E sempre con piacere che accolgo e accetto linvito a partecipare a questa Assemblea annuale dei Soci della Banca di Credito Cooperativo di Napoli.
Posso dire che sono qui non per mero atto di cortesia, dando continuità a un appuntamento rituale, ma per condividere il clima solidaristico che motiva e anima il Vostro stare insieme sotto il nome di una banca la cui ragione primaria è la cooperazione, per cui il fine è certamente il soddisfacimento di un interesse economico, non disgiunto però dallattenzione e dallimpegno verso il mondo del disagio.
Si tratta indubbiamente di una connotazione speciale, che assume valenza morale in questo periodo di crisi profonda, in virtù della quale si avverte sempre più il bisogno di tale sensibilità e apertura.
Senza proporre ragionamenti tecnici, che non mi appartengono, rilevo, in virtù della mia attività pastorale, che uno dei problemi più gravi dei nostri tempi è la mancanza di danaro, la mancanza di liquidità, che evidentemente comporta la contrazione dei consumi e, conseguentemente, una minore produzione, la riduzione del lavoro, la chiusura delle imprese, laumento dei senzalavoro.
Cè necessità, dunque, di atti di fiducia e gesti di solidarietà che non deve in maniera assoluta significare gratuità, ma può anche esprimersi attraverso una opportuna flessibilità che rafforzi la speranza di chi dimostra concretamente di non volere mollare.
Prudenza, pertanto, ma anche una saggia apertura. Io ho motivo di ritenere che questa strada Voi la stiate già percorrendo e ne prendo atto compiacendomi e incoraggiandoVi.
Dalla relazione del Presidente Manzo, tralasciando tutte le riflessioni propriamente specialistiche, apprendo che è cresciuto in qualche modo il numero dei Soci ed è cresciuto sensibilmente, rispetto allo scorso anno, anche il saldo attivo.
Sono dati che mi portano a complimentarmi con il caro Presidente Manzo, con tutti Voi Soci e con la Dirigenza della Banca e che mi spingono a considerare che questi risultati sono in qualche modo la conseguenza della fiducia che si ripone in questa Banca e nelle sue attività di cooperazione e di solidarietà.
Cè tanta sofferenza nel nostro Paese e tra la nostra gente. Problemi seri per il mondo del lavoro e delle imprese. Troppi giovani sono sfiduciati perché non riescono a realizzarsi e ad inserirsi nei settori produttivi. Le ultime statistiche ci dicono che la disoccupazione giovanile è vicina al 40%, un indice enorme, preoccupante, che deve interpellare la coscienza di tutti, superando ogni forma di egoismo e ogni interesse di parte.
Occorre un sussulto di responsabilità. Occorre prendere coscienza che il futuro dei giovani è il futuro della società, il futuro del nostro Paese. Dobbiamo fare sinergia, dobbiamo fare rete, producendo ogni sforzo per creare e favorire opportunità di lavoro, pur nel perseguimento di un legittimo profitto, che comunque deve essere sempre contenuto entro i canoni della giustizia sociale.
Da qui la mia raccomandazione e il mio appello a Voi e alla Vostra vocazione alla cooperazione: aiutate coloro che vogliono fare impresa e creare occupazione; aiutate gli artigiani, che ogni giorno danno prova del loro duro impegno e della loro straordinaria arte; aiutate i giovani, che hanno idee e voglia di svolgere attività autonoma; aiutate le famiglie a mantenere sano e saldo il nucleo familiare e a rivolgere particolare cura ai bambini, agli anziani, ai giovani.
Tenete aperti i Vostri cuori e lasciateVi guidare dallottimismo della volontà, perché il cambiamento è possibile se tutti lo vogliamo, se tutti impariamo a dare qualcosa in più. Dobbiamo tutti essere convinti che questo Paese e la nostra Napoli non moriranno, perché storicamente abbiamo dimostrato di saper superare grandi prove e gravi difficoltà.
E non distogliete la Vostra attenzione dal mondo della sofferenza. Avete già dato prova della Vostra sensibilità e disponibilità, facendo squadra e svolgendo un ruolo attivo nella comunità napoletana.
Noi stessi, come Diocesi, Vi abbiamo sentito generosamente vicini, attraverso il dinamico e caro Presidente Amedeo Manzo, alle nostre iniziative rivolte al sociale, e non solo a quelle, a cominciare dalla condivisione dello spirito e degli eventi dello speciale Giubileo per Napoli, che, anche per i frutti prodotti, resta ancora un modello significativo e vincente per una comunità non rassegnata, che vuole crescere insieme.
Per questa Vostra vicinanza alla Chiesa di Napoli voglio esprimerVi il più sentito ringraziamento, confermandoVi i sensi della mia amicizia e incoraggiandoVi a proseguire lungo il cammino tracciato, nella certezza che con il Presidente Manzo, saprete saggiamente volare alto, confermando il trend positivo di questi anni e facendo della Vostra Banca una tessera preziosa e prestigiosa nel mosaico meraviglioso che la nostra Città sa offrire.
Illustre Presidente Azzi,
Caro Presidente Manzo,
Cari Soci Cooperatori,
E sempre con piacere che accolgo e accetto linvito a partecipare a questa Assemblea annuale dei Soci della Banca di Credito Cooperativo di Napoli.
Posso dire che sono qui non per mero atto di cortesia, dando continuità a un appuntamento rituale, ma per condividere il clima solidaristico che motiva e anima il Vostro stare insieme sotto il nome di una banca la cui ragione primaria è la cooperazione, per cui il fine è certamente il soddisfacimento di un interesse economico, non disgiunto però dallattenzione e dallimpegno verso il mondo del disagio.
Si tratta indubbiamente di una connotazione speciale, che assume valenza morale in questo periodo di crisi profonda, in virtù della quale si avverte sempre più il bisogno di tale sensibilità e apertura.
Senza proporre ragionamenti tecnici, che non mi appartengono, rilevo, in virtù della mia attività pastorale, che uno dei problemi più gravi dei nostri tempi è la mancanza di danaro, la mancanza di liquidità, che evidentemente comporta la contrazione dei consumi e, conseguentemente, una minore produzione, la riduzione del lavoro, la chiusura delle imprese, laumento dei senzalavoro.
Cè necessità, dunque, di atti di fiducia e gesti di solidarietà che non deve in maniera assoluta significare gratuità, ma può anche esprimersi attraverso una opportuna flessibilità che rafforzi la speranza di chi dimostra concretamente di non volere mollare.
Prudenza, pertanto, ma anche una saggia apertura. Io ho motivo di ritenere che questa strada Voi la stiate già percorrendo e ne prendo atto compiacendomi e incoraggiandoVi.
Dalla relazione del Presidente Manzo, tralasciando tutte le riflessioni propriamente specialistiche, apprendo che è cresciuto in qualche modo il numero dei Soci ed è cresciuto sensibilmente, rispetto allo scorso anno, anche il saldo attivo.
Sono dati che mi portano a complimentarmi con il caro Presidente Manzo, con tutti Voi Soci e con la Dirigenza della Banca e che mi spingono a considerare che questi risultati sono in qualche modo la conseguenza della fiducia che si ripone in questa Banca e nelle sue attività di cooperazione e di solidarietà.
Cè tanta sofferenza nel nostro Paese e tra la nostra gente. Problemi seri per il mondo del lavoro e delle imprese. Troppi giovani sono sfiduciati perché non riescono a realizzarsi e ad inserirsi nei settori produttivi. Le ultime statistiche ci dicono che la disoccupazione giovanile è vicina al 40%, un indice enorme, preoccupante, che deve interpellare la coscienza di tutti, superando ogni forma di egoismo e ogni interesse di parte.
Occorre un sussulto di responsabilità. Occorre prendere coscienza che il futuro dei giovani è il futuro della società, il futuro del nostro Paese. Dobbiamo fare sinergia, dobbiamo fare rete, producendo ogni sforzo per creare e favorire opportunità di lavoro, pur nel perseguimento di un legittimo profitto, che comunque deve essere sempre contenuto entro i canoni della giustizia sociale.
Da qui la mia raccomandazione e il mio appello a Voi e alla Vostra vocazione alla cooperazione: aiutate coloro che vogliono fare impresa e creare occupazione; aiutate gli artigiani, che ogni giorno danno prova del loro duro impegno e della loro straordinaria arte; aiutate i giovani, che hanno idee e voglia di svolgere attività autonoma; aiutate le famiglie a mantenere sano e saldo il nucleo familiare e a rivolgere particolare cura ai bambini, agli anziani, ai giovani.
Tenete aperti i Vostri cuori e lasciateVi guidare dallottimismo della volontà, perché il cambiamento è possibile se tutti lo vogliamo, se tutti impariamo a dare qualcosa in più. Dobbiamo tutti essere convinti che questo Paese e la nostra Napoli non moriranno, perché storicamente abbiamo dimostrato di saper superare grandi prove e gravi difficoltà.
E non distogliete la Vostra attenzione dal mondo della sofferenza. Avete già dato prova della Vostra sensibilità e disponibilità, facendo squadra e svolgendo un ruolo attivo nella comunità napoletana.
Noi stessi, come Diocesi, Vi abbiamo sentito generosamente vicini, attraverso il dinamico e caro Presidente Amedeo Manzo, alle nostre iniziative rivolte al sociale, e non solo a quelle, a cominciare dalla condivisione dello spirito e degli eventi dello speciale Giubileo per Napoli, che, anche per i frutti prodotti, resta ancora un modello significativo e vincente per una comunità non rassegnata, che vuole crescere insieme.
Per questa Vostra vicinanza alla Chiesa di Napoli voglio esprimerVi il più sentito ringraziamento, confermandoVi i sensi della mia amicizia e incoraggiandoVi a proseguire lungo il cammino tracciato, nella certezza che con il Presidente Manzo, saprete saggiamente volare alto, confermando il trend positivo di questi anni e facendo della Vostra Banca una tessera preziosa e prestigiosa nel mosaico meraviglioso che la nostra Città sa offrire.