Autentici testimoni di vita

Come la cerva, assetata, cerca un corso d’acqua, anch’io vado in cerca di te. Ho sete di te, o Dio vivente». In questo tempo di grazia, che si ripete annualmente ma che costituisce sempre una circostanza particolare, per sentirci, vivere e pregare da fratelli gli uni con gli altri, anche noi, come la samaritana, vogliamo attingere dal pozzo, dalla sorgente, da Cristo, la forza per una testimonianza autentica e veritiera, constatando che, forse, intorno a noi, e sovente può capitare anche dentro di noi, viviamo un deserto nel quale non c’è acqua né ristoro.

Quando viviamo tali desolazione dobbiamo avere la certezza che Lui, il Signore, è l’acqua viva, è la sorgente che è venuta a portarci la vita, a liberarci dalle nostre colpe. Ecco perché tutti insieme invochiamo il Signore perché sia sorgente della nostra vita! Vogliamo crescere insieme, seppure nella diversità delle manifestazioni, invocando l’unico nostro Salvatore: io sono l’acqua che dà vita – ci dice il Signore -, l’acqua che ti purifica, l’acqua che ti ha battezzato, l’acqua che ti ha ridonato la dignità di figlio di Dio, l’acqua che costituisce l’elemento comune spirituale che fa di noi una famiglia che crede nell’unico Dio.

È questa la nostra preghiera, che si rivolge innanzitutto a noi stessi e che ci conferma nella fede, nella certezza che Cristo continua a dare la vita con l’acqua e col sangue che sgorgano dal suo costato, che Cristo continua ad essere presente in mezzo a noi con la manifestazione della sua carità e fraternità, e che noi abbiamo bisogno di abbeverarci a questa sorgente per essere, come pozzo di Giacobbe, “donatori di acqua”, nella testimonianza autentica del Signore morto e risorto per noi.La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, così come questa preghiera, sono una grazia di Dio. Il Signore ci interroga, ci aspetta al pozzo, dialoga con noi, si offre a noi perché possiamo offrirci e donarci agli altri. È questa la nostra fede, è questa quella fede che fa di ognuno di noi un “mandato dal Signore” a predicare il Vangelo, in questo deserto enorme di chi ha perso qualsiasi contatto con la sorgente, con l’acqua, con la vita.Preghiamo per noi e per le nostre Chiese.Preghiamo soprattutto per quelli che hanno sete di Dio, perché imparino a riconoscerlo attraverso la testimonianza autentica della nostra vita. E allora, noi, come figli dell’unico Dio, come fratelli e sorelle dell’unico Cristo, come inviati dall’unico Spirito, incarneremo quella grazia che il Signore pone nel cuore di ciascuno:saremo veri ed autentici discepoli del Signore.Questa è la nostra preghiera, anche questa sera che ci vede riuniti in questo segno così bello forte del pozzo, un contenitore di acqua che ci rimanda a quella sorgente che ci ha purificati nel Battesimo ma che ci impegna anche ad essere portatori di vita divina per i nostri tanti fratelli lontani.Che il Signore benedica i nostri propositi, ascolti le nostre preghiere e dia fiducia e speranza al nostro essere testimoni, qui ed ora, nei luoghi e nelle circostanze in cui la sua provvidenza ci ha posti a vivere. Amen.Cardinale Crescenzio Sepe* Arcivescovo Metropolita di Napoli

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