Bibliografia

I libri scritti da Don Domenico Battaglia

 

Oltre ad articoli per riviste religiose, ha pubblicato i seguenti testi:

 

Un filo d’erba tra i sassi, 2009, Rubbettino Editore.

 

“Stupisce spesso vedere tra il grigiore dell’asfalto spuntare un filo d’erba. Fragile ed insieme tenacissimo, si può schiacciare senza fatica eppure con il suo vigore vince la durezza della crosta. Un filo d’erba è l’immagine che don Mimmo Battaglia ha scelto per intitolare il suo bel libro di testimonianze. Un filo d’erba tra i sassi. Un libro che diviene specchio di un cuore […]. A parlare sono le storie […] che don Mimmo ha incontrato nella sua vita, segnata dalla sofferenza della droga nel cuore dei giovani, dal dramma dell’alcool, dalla violenza in famiglia, dalla disperazione nella costrizione mafiosa. Ciò che cambia l’uomo non sono le nostre belle prediche […]. Ma è l’attenzione al dolore. Perché il dolore è la grande scuola della vita. Noi i discepoli, il dolore il maestro […]. Perché nella vita chi insegna veramente sono soprattutto coloro che soffrono. In cattedra va posto chi è tribolato, chi spera con fatica, chi lotta per un mondo più giusto. Loro sono i nostri maestri. Non i sapienti di questo mondo, né i potenti di questa terra […]. Nella logica del Magnificat, ecco che il libro narra queste storie di vita. Perché in esse don Mimmo vi coglie la mano di Dio, la Sua opera, il Suo messaggio. Ogni incontro è un pezzetto di cielo.” (dalla presentazione di Mons. Bregantini)

 

 

 

 

I poveri hanno sempre ragione. Storie di preti di strada di Mimmo Battaglia e Virginio Colmegna, 2010, Cittadella Editrice.

I poveri hanno sempre ragione. Storie di preti di strada - Mimmo Battaglia,Virginio Colmegna - copertina

 

Con uno stile immediato e fresco, due preti, da anni impegnati al servizio di quegli uomini e di quelle donne che la storia personale ha portato a un destino di marginalità e di sofferenza, aprono il diario della loro esistenza e ripercorrono le tappe del loro ministero sacerdotale speso per i poveri. Emerge così con naturalezza la testimonianza di come una prossimità concreta e premurosa ai tanti “invisibili” delle nostre città e delle nostre periferie sia capace di dare uno slancio e un tono differenti alla vita e all’azione di un prete. Una pro-vocazione per tutti.

 

 

 

 

 

 

 

Vecchie ciabatte… calzari di angeli. La tenerezza di un prete in cammino con gli ultimi, 2012, Ed Insieme.

 

Questo prezioso volume ci ricorda che dobbiamo lasciarci convertire dai poveri. È più che sicuro che ci aiuteranno a cambiare vita, a uscire da noi stessi, a vivere la vita come servizio, se a loro ci accosteremo “con delicatezza e massimo rispetto, deponendo ogni pregiudizio, ogni diffidenza, ogni stereotipo, ogni corteccia che ci chiude, ogni sovrastruttura”. Proprio come Mosè, invitato a togliersi i sandali al monte di Dio perché era “terra santa”. E l’altro, soprattutto il povero, è più che terra santa, se è vero com’è vero, che è sacramento di Cristo, una sua presenza reale

 

 

 

 

 

Sulle tracce di Dio. Segni di speranza per gli uomini di oggi, 2019, Ed. AVE

Un delicato testo di esercizi spirituali non per “addetti ai lavori” ma per ogni cristiano che desideri ritagliare un po’ di tempo per la preghiera, per il silenzio, e che voglia essere accompagnato in questa sua ricerca interiore. Le pagine, attraverso racconti di esperienze vissute e meditazioni, ci immergono nel paradosso cristiano degli ultimi che sono i primi della storia. Lo sguardo preferenziale per i poveri si fa riconoscibile nella prossimità e nella cura di tanti che si chinano a servire, che sperano in un mondo più giusto, che lottano per restituire dignità. Quelli che papa Francesco chiama «poeti sociali». Prefazione di Giuliana Martirani.

Seduto accanto alla mia povertà. Avvolto nel silenzio della Sua presenza, 2020, Ed Insieme.

Seduto accanto alla mia povertà. Avvolto nel silenzio della Sua presenza - Domenico Battaglia - copertina

 

“Don Mimmo Battaglia, vescovo della diocesi di Cerreto Sannita, è un sognatore che aiuta a sognare. Ma i suoi sogni non sono proprio suoi, sono acquisiti. Da un Altro! La sua maturità di uomo e di pastore è visibile nella scelta di non rinunciare a sognare. Costi quel che costi. E due sono i luoghi in cui questi sogni trovano il loro inizio e la loro forza; luoghi che il vescovo frequenta nella diuturna inquietudine degli amici di Dio: la strada e la cappella. Sorgente da cui tutto scaturisce. Anche le pagine di questo libro” (dalla prefazione di don Vito Piccinonna)

 

 

 

 

 

Napoli. Il colore della speranza, 2021, Ed. Paoline

                                                                                                                                                                                                                                       «C’è coraggio profondo raccolto in queste pagine», scrive nella Prefazione Chiara Scardicchio. Un coraggio che è specchio della pastorale vissuta da monsignor Domenico Battaglia, o don Mimmo come da tutti preferisce farsi chiamare. «È il coraggio di una comunicazione che non aspira a consolare o a motivare: le sue parole portano nel deserto. Un deserto che è pre-condizione unica della fioritura e che chiede, innanzitutto, che la realtà si chiami e si ami». Le interviste, le omelie, gli interventi, le preghiere, che queste pagine ripropongono, aprono uno scorcio su quello stile quotidiano con cui don Mimmo si fa prossimo alla realtà e la benedice, la sostiene da fratello e padre, la accoglie e la accompagna perché germogli.  Prefazione Chiara Scardicchio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Breviario meridiano. Sud, educazione e politica, 2023, Ed. Nerbini

 

Nel nostro Paese, ormai senza distinzioni troppo significative tra Sud e Nord, le regole delle mafie insegnano la prepotenza, impongono una pedagogia della violenza e dell’omertà, offrono ai giovani opportunità di apparente riscatto. Le organizzazioni criminali, nelle loro articolazioni, sono il male del Sud e dell’intero Paese. Per incidere sulle giovani generazioni e affrontare la questione meridionale, Gaetano Salvemini auspicava un «esercito di maestri» e Gesualdo Bufalino formulava lo stesso auspicio per contrastare la mafia. Quelle istanze valgono anche oggi. Abbiamo bisogno di un esercito di educatori e per questo abbiamo il dovere irrinunciabile di formarli, di accompagnarli e di sostenerli. Abbiamo bisogno di un esercito di maestri e di professori motivati, capaci di mettersi in gioco in modo nuovo e creativo. Dobbiamo passare dai bisogni ai sogni. Per non trovarci a emulare il pirandelliano professore Bernardino Lamis, talmente preso da sé stesso da non accorgersi che in aula non c’è nessuno, solo soprabiti gocciolanti in un giorno di pioggia.

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