Un pastore sente battere il cuore della sua città anche quando non si trova fisicamente tra le sue mura. E tanto più in questi giorni mi è toccato di sentire vicino Napoli, perché ancora una volta è stata la voce dell’emergenza a farsi viva. E di un’emergenza particolare, che chiama in causa e interpella da vicino il senso stesso dell’essere Chiesa

Cari fratelli, i nostri antenati hanno consegnato a noi una fi accola:la devozione alla Madonna della Neve. Ponticelli dal XIII – XIV sec. invoca Maria, la dolce Mamma celeste, col titolo di Madonna della Neve.

Un pastore sente battere il cuore della sua città anche quando non si trova fisicamente tra le sue mura. E tanto più in questi giorni mi è toccato di sentire vicino Napoli, perché ancora una volta è stata la voce dell’emergenza a farsi viva. E di un’emergenza particolare, che chiama in causa e interpella da vicino il senso stesso dell’essere Chiesa

Cari fratelli, i nostri antenati hanno consegnato a noi una fi accola:la devozione alla Madonna della Neve. Ponticelli dal XIII – XIV sec. invoca Maria, la dolce Mamma celeste, col titolo di Madonna della Neve.

Quante Napoli vengono fuori dalle immagini impietose delle telecamere, che raccontano storie che non avremmo voluto mai sentire? Quale Napoli immaginerà l’osservatore vedendo l’indifferenza dei bagnanti per le ragazzine rom annegate nei giorni scorsi a Torregaveta? Quale città gli sembrerà quella dove gli immigrati africani vengono rifiutati dalla nostra gente?

Carissimi atleti, con grande gioia rivolgo a tutti voi il mio più affettuoso saluto e augurio, in occasione della vostra partenza per i Giochi Olimpici di Pechino. Voi, figli di Napoli, rappresenterete degnamente la nostra amata città

A Cortina, un luogo suggestivo del paesaggio alpino, per parlare di Napoli, delle tante Napoli come viste, vissute e descritte dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo della Diocesi parenopea, nei primi due anni circa del suo ministero pastorale a Napoli, dopo aver coordinato l’organizzazione del Grande Giubileo del 2000.

Quante Napoli vengono fuori dalle immagini impietose delle telecamere, che raccontano storie che non avremmo voluto mai sentire? Quale Napoli immaginerà l’osservatore vedendo l’indifferenza dei bagnanti per le ragazzine rom annegate nei giorni scorsi a Torregaveta? Quale città gli sembrerà quella dove gli immigrati africani vengono rifiutati dalla nostra gente?

Carissimi atleti, con grande gioia rivolgo a tutti voi il mio più affettuoso saluto e augurio, in occasione della vostra partenza per i Giochi Olimpici di Pechino. Voi, figli di Napoli, rappresenterete degnamente la nostra amata città

A Cortina, un luogo suggestivo del paesaggio alpino, per parlare di Napoli, delle tante Napoli come viste, vissute e descritte dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo della Diocesi parenopea, nei primi due anni circa del suo ministero pastorale a Napoli, dopo aver coordinato l’organizzazione del Grande Giubileo del 2000.