“Che cosa attendo in questo nuovo Natale?”

Messaggio del Cardinale Sepe per un avvento di carità

Carissimi,
potremmo iniziare dicendo “Ancora una volta arriva il Santo Natale …” ma perderemmo il gusto e la voglia di viverlo se non chiedendoci: “Che cosa attendo in questo nuovo Natale?”.
Il Tempo dell'Avvento (attendere – accogliere – amare)  è utile ed indispensabile per focalizzare gli obiettivi ed i desideri nascosti nel cuore, ma che dicono la verità  della nostra vita e del nostro essere discepoli di Gesù.
Inizia un periodo bello ed intenso, sempre caratterizzato dalla riscoperta di alcuni atteggiamenti semplici ma molto importanti per la vita cristiana. Vieni Signore Gesù!
E' il periodo dell'attesa della venuta del Signore: spesso la vita di una persona dipende da ciò che attende, perché l'attesa dice speranza, desiderio, possibilità  di futuro.
Il cristiano è colui che vive ogni giorno nell'attesa dell'incontro con il suo Signore, consapevole che questo incontro cambierà  la sua esistenza, donandole pace, gioia e nuova luce.
Avvento, dunque, è anzitutto tempo dell'attesa del Signore. C'è però un'altra dinamica spirituale che vorrei sottolineare in questo tempo di Grazia. Non solo noi attendiamo il Signore, ma prima ancora,  e più ancora è Lui che attende noi, così come la terra attende il seme per portare frutto. Dio ci attende nella concretezza della terra, nei volti dei fratelli, nella fedeltà  al quotidiano, nella passione per l'uomo del nostro tempo e nelle ferite di ogni uomo o donna del nostro tempo. I poveri Sacramento di Dio.
Il nostro è un Dio che ci chiede di metterci nelle sue mani perché anzitutto Lui si mette nelle nostre mani; anzi, ci chiede di far diventare le nostre mani le Sue mani, i nostri occhi i Suoi occhi, i nostri cuori il Suo cuore, secondo quella logica di appartenenza che ci rende seme fecondo per la vita del mondo. Nella mia ultima lettera Pastorale “Visitare gli Infermi”, ho scritto che il dolore e la sofferenza costituiscono da sempre un enigma. Quando ne veniamo travolti restiamo confusi, spaesati, senza risposte. Soprattutto se quel patire toglie il respiro, spegne la luce dagli occhi. Tutti, credenti e non credenti, percepiamo la sofferenza come una realtà tragica, incompatibile con ciò che siamo, speriamo, amiamo. L'avvertiamo come una stridente contraddizione con i nostri sogni, con tutto ciò che vorremmo… Chi sa attendere, sa amare, sa perdonare e sa sognare.
Accanto a questa mia breve riflessione, come ogni anno, chiedo di dare un senso ancora più forte alla testimonianza del Vangelo nel periodo Avvento/Natale, invitandovi a promuovere raccolte da destinare alle tante “opere segno” della Chiesa di Napoli.
Vi benedico e vi auguro un sereno e fecondo periodo di Avvento.
Cardinale Crescenzio Sepe, Presidente della Caritas Diocesana di Napoli
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NOTA TECNICA AMMINISTRATIVA PER CONTRIBUTO OPERE SEGNO

Per sostenere gli interventi diocesani si possono inviare offerte alla Caritas Diocesana di Napoli specificando nella causale: “AVVENTO 2018”

Conto Corrente Postale:14461800 intestato a “Caritas Italiana Opera Diocesana di Assistenza di Napoli”

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oppure versare direttamente al cassiere della Caritas diocesana, Dr. Sergio Alfieri, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 13,00. (Tel. 081/5574263 – 081/5574264 – 081/5574265).

 

 
 

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