A che cosa possiamo paragonare il Regno di Dio o con quali parabole possiamo descriverlo?
Gesù annuncia il suo Regno e lo infonde in ogni uomo come un seme di verità e di giustizia.
Caratteristica dellAnnuncio è non solo lesistenza (era conosciuto e non accettato), ma la prossimità, la vicinanza del Regno ad ogni uomo che Gesù incontra nelle strade e nelle piazze della Galilea. La crescita del regno è un processo silenzioso, lento e continuo. Luomo non può intervenire per accelerare il ritmo della natura, così il Regno di Dio deve procedere con i ritmi ed i tempi di Dio. Bisogna avere fiducia nella potenza e nella Parola di Dio.
Dovè questo Regno? Dove e quando si realizza?
Il Regno non è più qualcosa che deve venire, un evento futuro che non riguarda personalmente chi lo ascolta, ma è lì, in mezzo a loro: la salvezza è diventata realtà, si è incarnata e vive nelloggi delluomo ! Il Regno è il Messia di Nazareth.
Per far comprendere questo messaggio che è centrale nella predicazione (= Vangelo), Gesù usa il genere letterario delle parabole che riprendono immagini della vita quotidiana ben note agli ascoltatori di ieri e di oggi.
Nella prima parabola il Regno di Dio è paragonato al seme che il contadino getta nel terreno e che spontaneamente ( = automaticamente – automate) porterà frutti.
E la forza del Vangelo che, nonostante le difficoltà e le persecuzioni, vince il male che si manifesta, anche oggi, nella vita e nella storia degli uomini.
Nonostante le crisi, i fallimenti e gli sforzi andati a vuoto, Dio porterà a compimento ed a maturità ogni relazione umana. Bisogna armarsi di pazienza e di fiducia, sperando anche contro ogni speranza (Rm 4,18).
Il seme del Vangelo infatti, è opera di Dio e sempre produce frutti di carità, solidarietà, giustizia e pace. Questo non è disimpegno o quietismo, ma cammino coraggioso verso la libertà , è scuola di umiltà.
Cari amici della Comunità di S. Egidio e degli altri Movimenti, vi siete riuniti in questi due giorni a Napoli per gridare ai sordi e agli insensibili che la gratuità e la carità solidale sono la chiave per entrare nel Regno di Dio che inizia già oggi e che si compie in noi ogni qualvolta compiamo opere concrete di amore che ci avvicinano ai nostri fratelli e sorelle che incontriamo abbandonati o ai margini delle nostra strade; quando ci facciamo compagni ed amici dei più piccoli, dei più deboli, dei carcerati, degli immigrati, degli esclusi.
Siamo e ci sentiamo deboli come il granello di senapa che è il più piccolo dei semi ( ma poi raggiunge circa 3 metri di altezza ); ma, come ci dice Paolo, quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti.
Non si fanno cose grandi perché si è potenti o perché si è grandi. Il regno di Dio non si costruisce o si impone per una potenza esteriore e per la grandiosità umana.
La forza del Vangelo è lenergia dirompente dellamore e della verità.
Il Regno di Dio è là dove cè lamore, la gratuità, lapertura e lamicizia dellaltro, quando si incarna nellaffamato che viene saziato; nellafflitto che viene consolato; nel carcerato che viene visitato; nel nemico che viene perdonato ed amato.
Questo è il Regno di Dio; questa è lessenza del Vangelo; questo è il vero annuncio rivoluzionario di Gesù: bisogna donarsi con amore per portare frutto; come il Cristo che si è fatto seme per essere gettato nella terra degli uomini, un seme piccolo, debole, maltrattato, ingiuriato, scartato, anzi fatto morire. Ma, una volta morto, è resuscitato e, attraverso i suoi discepoli, suo mistico corpo, inviati ad annunciare il Regno a tutte le genti, continua ad estendere i suoi rami fino ai confini della terra.
E il regno di Dio, preannunziato da Ezechiele ( esule a Babilonia), che continua a servirsi di umili servitori, come siete voi, cari amici, per diffondere e far crescere nel cuore degli uomini il seme dellamore e della misericordia di Dio.
Maria SS.ma, che ha accolto nel suo corpo e nella sua anima, come un terreno fertile, il seme di Dio, ci aiuti ad accogliere anche nei nostri cuori il seme – parola che abbiamo ricevuto perché cresca in noi e si diffonda nel mondo intero.
A Maronna caccumpagna