“Nella mattinata di oggi la Prefettura di Napoli ha eseguito un’ordinanza di sgombero della Chiesa di Donnaregina nuova. Una scelta del Ministero dell’Interno, proprietario dell’immobile conseguente alla ingiustificata resistenza della Cosmo Italy al rilascio del bene pubblico nel quale è stato sviluppato il Museo Diocesano di Napoli.
Contrariamente a quanto affermato in una nota oggi diffusa dalla società, la Cosmo Italy è stata invitata dall’Arcidiocesi, sin dal mese di marzo 2024, a interrompere l’esercizio delle attività museali all’interno del complesso di Donnaregina dovendo provvedere, per richiesta del Ministero dell’Interno, alla riconsegna del bene, essendo cessato il contratto di locazione esistente. Tali sollecitazioni non sono state in alcun modo raccolte, e anzi, va segnalato che la Cosmo Italy ha paradossalmente introdotto azione giudiziaria innanzi al Tribunale di Napoli proprio per inibire all’Arcidiocesi di Napoli l’esercizio di qualsiasi attività interferente con quelle di suo interesse, non tenendo alcun conto della destinazione di culto dell’edificio.
Preme precisare che la Curia non ha intenzione di “chiudere” il Museo Donnaregina, ma è impegnata in un processo di riorganizzazione che ha come unico obiettivo quello di valorizzare il patrimonio ecclesiastico della città, rafforzandone la funzione culturale, educativa e pastorale nel solco della propria missione.
La Curia ha più volte riconosciuto l’impegno di quanti hanno contribuito allo sviluppo del sito pur comunicando la sua visione sul futuro della valorizzazione, in forma gratuita e restituita al culto, della Chiesa di Donnaregina.
La Chiesa di Napoli resta aperta al dialogo costruttivo con tutte le Istituzioni e con il mondo della cultura, nel rispetto delle prerogative reciproche e della propria missione, che è quella di custodire, valorizzare e rendere accessibile il patrimonio spirituale e culturale, in un’ottica di corresponsabilità e visione condivisa. Ponendo al centro i bisogni delle persone, la Chiesa di Napoli non ha mai lasciato, né lascerà, indietro nessuno.”