Convegno: Chiesa e Lavoro. Quale futuro per i giovani del Sud?

dal 8 al 9 febbraio - Stazione Marittima

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«Convenire insieme, per trattare un problema che sta a cuore di tutti». Con queste parole, di fronte a circa 350 tra vescovi e delegati di cinque regioni ecclesiastiche del Sud – Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna – il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, ha aperto i lavori del convegno “Chiesa e lavoro – quale futuro per i giovani nel Sud?”. L’appuntamento, con oltre 500 partecipanti, si svolgerà oggi e domani presso il terminal della Stazione Marittima di Napoli, ponendo le basi per un’alleanza sociale più solida e concreta tra Chiesa, mondo dell’associazionismo e istituzioni. «Sentiamo tutti l’esigenza di corrispondere a ciò che il Signore Gesù Cristo ci chiede, e la Chiesa ci ha insegnato – ha spiegato il Cardinale arcivescovo -. Dobbiamo testimoniare valori, pensando a chi vive il disagio, in questo caso i giovani. Già il Concilio Vaticano II, e lo stesso magistero pontificio da Papa Leone XIII in poi, ci sprona ad occuparci della dignità dell’uomo, dei suoi valori, delle sue vere identità. Non vogliamo lamentarci, non vogliamo piangerci addosso o rispolverare statistiche pubblicate ovunque – ha concluso Sepe -. Vogliamo mettere in pratica i documenti realizzati nell’ottobre del 1989 “Chiesa italiana e Mezzogiorno: sviluppo nella solidarietà” e nel febbraio 2009 “Per un paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno”. Vogliamo lavorare insieme, collaborare nel rispetto reciproco, per evitare che altri giovani cadano nella tentazione di sentirsi avviliti, scartati, emarginati».
 
Mercoledì 8 Febbraio 
 
1. Sepe: “Mettiamoci insieme per dare fiducia ai giovani”
2. Sei testimonianze di speranza
3. La “Cattedrale” di Rodin simbolo del convegno
4. De Vincenti: “Non basta assumere nel pubblico”
5. De Luca, no lamentele e pulcinellismi
6. Le proposte e il dibattito
 
Giovedì 9 Febbraio 

1. “Dall’Ilva al Green la fede mi ha aiutato”
2. “Bagnasco ai giovani: Conservate la speranza”
 
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