Cari Fratelli e Sorelle, è sempre con grande gioia e un profondo senso di responsabilità che apro questo nostro Convegno diocesano. Momento fondamentale di verifica e progettualità, anche questanno il Convegno ci offre lopportunità di confrontarci da buoni fratelli sul lavoro svolto per valutare, in piena onestà, successi ed errori. È nostra intenzione, come sempre, incrementare lazione pastorale che ha dato buoni frutti e apporre correttivi là dove si siano verificate delle discrepanze tra gli obiettivi prefissati e i risultati raggiunti nellopera di evangelizzazione.
Come operai che lavorano nella stessa vigna possiamo ritenerci soddisfatti di quanto, con laiuto di Dio, abbiamo fatto in questi quattro anni di proficuo impegno che ci hanno visti uniti, pur tra ostacoli e difficoltà, per rendere la nostra Chiesa una Chiesa viva nella complessa realtà della nostra terra. Siamo partiti da una ridefinizione dei Decanati, per meglio rispondere alle esigenze territoriali, e dalla riorganizzazione della Curia specificando il ruolo dei Vicari Episcopali, un tempo responsabili di singoli territori, oggi operatori e coordinatori di specifici settori. Abbiamo realizzato progetti decanali, al fine di incarnare lazione pastorale nel peculiare vissuto della nostra gente, e proposto un aggiornamento dello Statuto della Curia che, ridefinendo ruoli e competenze, consentirà una migliore razionalizzazione del lavoro di tutti e di ciascuno.