Aprite le porte a Cristo, il Figlio di Dio che si è fatto uomo, povero e pellegrino, è venuto a vivere tra noi, nascendo in una misera grotta, riscaldato soltanto dal calore di Maria e Giuseppe e dal respiro del bue e dellasinello, due animali tra i più semplici e lavoratori.
Povertà e umiltà si colgono in quella scena a dimensione assolutamente famigliare, che però delinea e declina limmensità dellamore misericordioso di Dio.
E limmagine di un evento, che ha sconvolto il destino del mondo, riscattando luomo e la sua dignità perduta.
Da Betlemme parte un messaggio assolutamente nuovo, che indica la strada della salvezza. Luomo non è più condannato a soccombere sotto il peso delle sue colpe e dei suoi limiti, se sa raccogliere il messaggio che viene dal Natale.
E messaggio di fraternità, di gioia, di felicità, che non è liberazione dalle fatiche, dalle sofferenze, dal dolore, ma è accettazione del Verbo, è scegliere la buona novella rappresentata dal Vangelo, è stare dalla parte di Cristo, anzi con Cristo.
Non si tratta di una gioia effimera, quella gioia che vogliamo legare al soddisfacimento delle nostre aspirazioni, delle nostre ambizioni, dei nostri desideri, più o meno legittimi ma sempre precari.
E piuttosto la gioia che, nel vissuto autenticamente cristiano, proviene dallascolto della Parola, dalla fedeltà a Cristo, dalla serenità dellanimo, dalla pace con se stessi e con gli altri, dallattenzione ai fratelli in difficoltà, dallaccoglienza del diverso, dalla cura dei bambini, dalla condivisione della sofferenza, dalla prossimità ai poveri, dal rispetto della persona.
Vissuta così la vita non è più un peso, ma un meraviglioso e gradito itinerario umano e cristiano.
Certo, stando alla dimensione dellattuale società liquida e malata, resistono le ingiustizie, le maldicenze, le violenze, le malattie, le illegalità, i soprusi, la mancanza di lavoro, le povertà, ma tutto diventa più sopportabile e tutto può cambiare se sappiamo raccogliere il messaggio di amore e di gioia che viene dalla grotta di Betlemme.
Tutto cambia se scegliamo Cristo, perché con Lui cambia la nostra vita e con essa cambiano i rapporti interpersonali, prevalgono pace e giustizia, migliora il contesto sociale, si riducono le differenze.
E questo laugurio sentito e paterno che rivolgo a tutti e in particolare ai giovani. E un augurio di amore e di gioia.
Alziamo il nostro capo, guardiamo a Cristo. Si apriranno nuovi orizzonti. Vivremo tutti meglio. Auguri carissimi rivolgo a tutti, mentre invoco copiose benedizioni divine.
E A Maronna vaccumpagne!
Crescenzio Sepe, Arcivescovo
Povertà e umiltà si colgono in quella scena a dimensione assolutamente famigliare, che però delinea e declina limmensità dellamore misericordioso di Dio.
E limmagine di un evento, che ha sconvolto il destino del mondo, riscattando luomo e la sua dignità perduta.
Da Betlemme parte un messaggio assolutamente nuovo, che indica la strada della salvezza. Luomo non è più condannato a soccombere sotto il peso delle sue colpe e dei suoi limiti, se sa raccogliere il messaggio che viene dal Natale.
E messaggio di fraternità, di gioia, di felicità, che non è liberazione dalle fatiche, dalle sofferenze, dal dolore, ma è accettazione del Verbo, è scegliere la buona novella rappresentata dal Vangelo, è stare dalla parte di Cristo, anzi con Cristo.
Non si tratta di una gioia effimera, quella gioia che vogliamo legare al soddisfacimento delle nostre aspirazioni, delle nostre ambizioni, dei nostri desideri, più o meno legittimi ma sempre precari.
E piuttosto la gioia che, nel vissuto autenticamente cristiano, proviene dallascolto della Parola, dalla fedeltà a Cristo, dalla serenità dellanimo, dalla pace con se stessi e con gli altri, dallattenzione ai fratelli in difficoltà, dallaccoglienza del diverso, dalla cura dei bambini, dalla condivisione della sofferenza, dalla prossimità ai poveri, dal rispetto della persona.
Vissuta così la vita non è più un peso, ma un meraviglioso e gradito itinerario umano e cristiano.
Certo, stando alla dimensione dellattuale società liquida e malata, resistono le ingiustizie, le maldicenze, le violenze, le malattie, le illegalità, i soprusi, la mancanza di lavoro, le povertà, ma tutto diventa più sopportabile e tutto può cambiare se sappiamo raccogliere il messaggio di amore e di gioia che viene dalla grotta di Betlemme.
Tutto cambia se scegliamo Cristo, perché con Lui cambia la nostra vita e con essa cambiano i rapporti interpersonali, prevalgono pace e giustizia, migliora il contesto sociale, si riducono le differenze.
E questo laugurio sentito e paterno che rivolgo a tutti e in particolare ai giovani. E un augurio di amore e di gioia.
Alziamo il nostro capo, guardiamo a Cristo. Si apriranno nuovi orizzonti. Vivremo tutti meglio. Auguri carissimi rivolgo a tutti, mentre invoco copiose benedizioni divine.
E A Maronna vaccumpagne!
Crescenzio Sepe, Arcivescovo