Gli istituti assistenziali per linfanzia sono in crisi; le strutture sportive per i ragazzi scarseggiano; luso smodato e non controllato di televisione e internet è un pericolo reale nel processo formativo degli uomini di domani; le opportunità di lavoro mancano. Dove possono andare i nostri ragazzi e i nostri giovani? Per strada, alla mercé dei delinquenti?
Linterrogativo è inquietante, ma non può sfuggire allattenzione e alla responsabilità di quanti condannano il bullismo, deplorano le baby gang, si indignano dinanzi ai reati compiuti dai minori, maledicono le famiglie di questi poveri sbandati. E cosa si fa concretamente per dare loro un aiuto? Basta invocare lintervento e la repressione da parte delle Forze dellOrdine?
La questione è ben più seria e riporta alla grande sfida educativa che si è data la Chiesa come punto di forza dellazione pastorale. Bisogna agire sulla educazione dei ragazzi, che vanno guidati e convinti tenendoli allinterno di un ragionamento semplice e convincente, ma soprattutto vanno accolti allinterno di un ambiente sano e abituati alla socializzazione attraverso la frequentazione di coetanei con i quali intrattenersi e crescere in maniera corretta.
Ben venga, dunque, lo spot formativo voluto dal Corecom per il quale plaudo al presidente Festa. Ma questa iniziativa richiede anche altro.
Bisogna dare ai ragazzi e ai giovani un posto sicuro e vocato alla formazione, nel quale ritrovarsi. Dobbiamo sottrarli alle insidie della strada e dare loro un oratorio.
Questo mio dire non ha nulla di confessionale, ma ha qualcosa di cristiano e di antropologico. Il ragazzo ha bisogno di essere aiutato a crescere e a diventare adulto, in un ambiente accogliente e gradito a lui.
Ne ho avvertito lesigenza fin da quando sono giunto in questa meravigliosa Città e ho invitato i miei sacerdoti a realizzare un oratorio in ogni parrocchia. Tanto è stato già fatto, ma non tutti i parroci hanno le risorse necessarie né gli spazi indispensabili.
Da anni mi aspetto una legge regionale che regolamenti e sostenga lattività degli oratori, di tutte le confessioni religiose. Alla fine della scorsa legislatura la competente Commissione del Consiglio Regionale licenziò un testo allunanimità, che però non fu portato allesame dellAula assembleare.
Siamo in attesa che venga ripreso e per questo debbo esprimere apprezzamento e gratitudine al Presidente del Consiglio regionale Romano e allAssessore Sommese, i quali, come riportato dalle agenzie, hanno colto proprio loccasione dello spot a tutela dei minori per riproporre lurgenza della legge per gli oratori, ipotizzando anche il termine del 15 dicembre.
Un atto di sensibilità che assumerà valore deliberante con una generale manifestazione di sensibilità da parte di tutti i Gruppi del Consiglio Regionale. Ne sono certo. I beneficiari non sono il Cardinale Sepe e la Chiesa di Napoli, ma i ragazzi di oggi, cioè gli uomini di domani. Di tutte le confessioni religiose.