Omelia Beatificazione
Madre Maria Luigia Velotti
Fondatrice Suore Francescane Adoratrici della Croce
Chiesa Cattedrale, sabato 26 settembre 2020, ore 11
Un cordiale saluto a tutti voi, cari Amici, che partecipate a questa solenne Liturgia, anche attraverso la televisione Canale 21, nella quale il Santo Padre Francesco proclamerà Beata la Venerabile Serva di Dio Maria Luigia del SS.mo Sacramento, Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Adoratrici della Santa Croce.
Un saluto particolare a Voi, cari Confratelli nell’Episcopato; a Lei, Madre Rosalia Vitozzi, Superiora Generale ed a tutte le Suore della Congregazione. Saluto, infine, le Autorità presenti.
Siano rese grazie a Dio, nostro Padre che, per mezzo di Cristo Signore e nell’Amore dello Spirito santo, ha voluto arricchire, con un’altra pietra preziosa, la luminosa corona di Santi e Beati che, anche in questi ultimi anni, ha illuminato la Chiesa che è in Napoli e la Chiesa Universale.
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11, 28).
In ogni tempo e in ogni luogo, queste parole di Gesù – poc’anzi proclamate nel Vangelo – sono state fonte di forza straordinaria e di consolazione per i cristiani. Specialmente nel momento della prova e della sofferenza, uomini e donne di tutti i tempi hanno sperimentato nei loro cuori la presenza potente del Signore, che rivolgeva loro queste parole e insegnava loro il mistero della sua morte salvifica sulla Croce.
Una delle persone a cui la lezione della Croce ha trasmesso un’incomparabile forza, è stata la Beata Maria Luigia del Santissimo Sacramento, al secolo Maria Velotti, figlia di questa terra, e imploriamo la sua intercessione affinché i Vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate e i fedeli laici di questo territorio non si stanchino di annunciare con gioia e coraggio il Vangelo di Cristo, morto e risorto.
Maria Velotti, inserita nella storia religiosa e sociale dell’Ottocento napoletano e campano, divenne per la gente del tempo un modello di virtù e di santità di vita. Ella, ancora oggi, si rivolge a noi mostrandoci il valore della contemplazione del Cristo nel dono della croce. La sua esistenza si è incessantemente uniformata alla passione di Cristo. Potremmo quasi dire che la sua vita è diventata adorazione e imitazione della croce. Ella imparò ad avere completa fiducia nell’Onnipotente dalle sofferenze, di cui la sua vita, fin dalla fanciullezza e specialmente gli ultimi dieci anni, è stata costellata in modo ininterrotto. Superò le prove e i tormenti, poiché ha vissuto una speranza forte e radicata in Dio, e quindi imparò a essere costantemente buona e generosa con tutti.
“Monaca di casa” prima, ritirata in comunità poi, fondatrice in seguito, colpita dalla sofferenza, ha vissuto una vita fondata sulla preghiera nel totale dono di sé a Dio, secondo la spiritualità francescana, da lei profondamente amata. Il suo bagaglio umano e spirituale fanno della Beata Maria Luigia una donna semplice e dalla fede pura, tutta orientata all’umiltà e alla modestia che sempre l’accompagnarono. Dio si è servito di lei per insegnare a noi tutti il significato dell’invocazione di Gesù: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25). Con queste parole Cristo benedice la semplicità con la quale Maria Velotti ha incarnato quella saggezza che deriva da Dio. La saggezza che è propria dei Santi.
Un altro messaggio che la nuova Beata ci offre è quello del donarsi agli altri attraverso la carità. Questa donna, morta circa centotrenta anni orsono, ha lasciato un segno tangibile della sua carità. Nel corso della sua travagliata esistenza, si è aperta gradualmente all’amore verso gli altri, mettendosi al servizio dei poveri, degli indigenti, dei sofferenti nello spirito, valorizzando quanti erano ai margini della società, con particolare cura nei riguardi delle donne. Temprata dalle prove personali, rivolse al genere femminile un’attenzione speciale, in un momento in cui la donna non godeva ancora di una consapevole considerazione nella società.
Si rivela così l’agire profetico come pure la maturità sociale espressa dalla Beata Maria Luigia del Santissimo Sacramento. Ha realizzato tutto questo nella difficile realtà partenopea, in una di quelle periferie dove ancora oggi la Chiesa è chiamata a testimoniare la vita buona del Vangelo. Il suo esempio è ancora attuale, perché sono ancora tante quelle periferie geografiche, ma anche esistenziali – così care al Santo Padre Francesco – che necessitano di una testimonianza cristiana viva ed efficace.
Attenta alle necessità degli altri, specialmente le fasce più deboli e indigenti, Ella, unitamente al pane per il nutrimento corporale, seppe spezzare il pane della Parola per il nutrimento spirituale. Promosse infatti una valida attività catechetica nell’area del napoletano, rivolgendosi, in modo speciale, ai fanciulli.
Il servizio della catechesi è una delle caratteristiche più rilevanti della missione di Maria Luigia: educare alla fede mediante l’opera e la parola; una parola, che sebbene semplice per la scarsità delle sue risorse culturali, sapeva arrivare al cuore, comunicando l’essenziale. Con spiccata sensibilità e mossa da una incrollabile fede, ha saputo riconoscere in ogni individuo, anche il più reietto o malvagio, un frammento di quell’umanità alla quale è necessario testimoniare la verità evangelica e la possibilità di salvezza.
La Beata Maria Luigia del Santissimo Sacramento è un messaggio di Dio per tutti noi e per le sue Suore, specialmente in questo tempo difficile segnato dalla precarietà a causa della pandemia. Umile e silenziosa, si calò nelle incertezze e nelle miserie del suo tempo senza indugio, con uno spiccato senso di concretezza, ma totalmente abbandonata a Dio. Asserisce un testimone: «Viveva in Dio e per Dio. Ed in ogni cosa non fidava mai del proprio ingegno o abilità, ma fidava sempre in Dio» (Summarium, 91). La vita contemplativa e l’attività apostolica di questa Beata dell’Ottocento è un ulteriore esempio della fiorente vita religiosa femminile nella Chiesa in tempi specialmente travagliati. Ella si è dedicata all’istruzione e all’educazione delle ragazze povere e spesso abbandonate ed è riuscita a coniugare la vita religiosa vera e propria con l’apostolato attivo.
La sua casa e il suo convento erano meta di un continuo affluire di gente di ogni ceto e condizione per chiedere consigli. Non era la sua cultura o particolari doti umane ad attirare la gente, ma la consapevolezza di essere di fronte ad una “santa monaca”. Maria Velotti si è distinta per il suo amore alla Croce e per la sua sensibilità sociale propriamente cristiana. Il suo eroico esempio sia uno stimolo per tutti noi a progredire ogni giorno sulla via della santità, per essere annunciatori della bontà di Dio e artefici di fraternità, in un mondo spesso disgregato e dimentico di Dio.
Affidiamoci alla protezione della Beata e alla intercessione di Maria SS.ma, Regina dei santi, perché ci aiutino a camminare con gioia nella via della santità.
Dio Vi benedica e
“ A Maronna V’accumpagna”