Cari fratelli e sorelle,
Abbiamo appena ascoltato il racconto della Passione del Signore, mentre poco fa abbiamo partecipato alla breve processione per ricordare lentrata di Gesù a Gerusalemme accolto con gioia dalla folla con rami di palme e con canti per esprimere venerazione a Colui che viene nel nome del Signore.
Questa domenica delle Palme e della Passione, posta dalla liturgia allinizio della Settimana Santa, è come la porta che ci introduce nel cuore del mistero della nostra salvezza compiutasi con la morte e risurrezione del Signore.
In questo Giubileo della misericordia vogliamo volgere attenzione al comportamento di due personaggi descritti nel Vangelo: Pietro e Giuda, i quali sono spesso associati ad indicare due facce dello stesso tradimento. Pietro ha rinnegato il Signore e lo ha abbandonato; Giuda ha consegnato Gesù ai suoi nemici e lo ha venduto. Pietro, incontra lo sguardo del Maestro e comprende tutto il male che ha compiuto e lamore di colui che ha tradito. E piange amaramente. Anche Giuda si accorge della grave colpa commessa: Ho peccato, dice agli anziani di Israele, perché ho tradito sangue innocente. Ma nei due cè una differenza sostanziale: Giuda rimane chiuso nel suo peccato, non vede via duscita, dispera di qualsiasi perdono, va e si impicca. Pietro, che crede nel perdono e nellamore di Gesù, gli rinnova per ben tre volte, che gli vuole bene, e diviene colui che è chiamato a confermare i fratelli nella fede.
Questo confronto ci fa capire il vero significato della Misericordia di Dio nei nostri confronti: noi possiamo sempre contare sullamore del nostro Dio che è Padre ed è ricco di misericordia, nonostante la nostra debolezza e i nostri tradimenti. Per usare una felice espressione di Papa Francesco: Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono.
Lo stesso insegnamento ci viene se analizziamo latteggiamento di altri due personaggi descrittici dal Vangelo: i due ladroni. Luno ha fiducia nella misericordia di Gesù e riceve il premio di andare in Paradiso; laltro, non gli crede e si chiude nel suo egoismo, morendo nel suo peccato. Possiamo allora dire che il primo ad entrare per le porte del Paradiso, riaperto da Gesù, è stato un ladro.
Cari fratelli e sorelle,
di fronte al dolore che tutti ci accomuna e che nulla possiamo fare per evitare, siamo tutti crocifissi. Lunica cosa che ci è possibile fare è un atto di fiducia in quelluomo la cui vita ci ha colpiti, e il cui dolore, la cui morte accettata per noi è latto di amore più grande di Dio nei nostri riguardi.
In questo modo, mai la nostra vita sarà inutile, mai deve disperare del bene che può chiedere e che può fare, nonostante le nostre miserie. La misericordia di Dio sa usare perfino la sofferenza e la morte per darci vita.
Maria SS.ma, Madre Dolorosa e Madre della Misericordia, ci guidi sulla strada della Croce e ci aiuti ad incontrare la sguardo misericordioso del suo Figlio.
Buona Settimana Santa
e A Maronna caccumpagna!
Abbiamo appena ascoltato il racconto della Passione del Signore, mentre poco fa abbiamo partecipato alla breve processione per ricordare lentrata di Gesù a Gerusalemme accolto con gioia dalla folla con rami di palme e con canti per esprimere venerazione a Colui che viene nel nome del Signore.
Questa domenica delle Palme e della Passione, posta dalla liturgia allinizio della Settimana Santa, è come la porta che ci introduce nel cuore del mistero della nostra salvezza compiutasi con la morte e risurrezione del Signore.
In questo Giubileo della misericordia vogliamo volgere attenzione al comportamento di due personaggi descritti nel Vangelo: Pietro e Giuda, i quali sono spesso associati ad indicare due facce dello stesso tradimento. Pietro ha rinnegato il Signore e lo ha abbandonato; Giuda ha consegnato Gesù ai suoi nemici e lo ha venduto. Pietro, incontra lo sguardo del Maestro e comprende tutto il male che ha compiuto e lamore di colui che ha tradito. E piange amaramente. Anche Giuda si accorge della grave colpa commessa: Ho peccato, dice agli anziani di Israele, perché ho tradito sangue innocente. Ma nei due cè una differenza sostanziale: Giuda rimane chiuso nel suo peccato, non vede via duscita, dispera di qualsiasi perdono, va e si impicca. Pietro, che crede nel perdono e nellamore di Gesù, gli rinnova per ben tre volte, che gli vuole bene, e diviene colui che è chiamato a confermare i fratelli nella fede.
Questo confronto ci fa capire il vero significato della Misericordia di Dio nei nostri confronti: noi possiamo sempre contare sullamore del nostro Dio che è Padre ed è ricco di misericordia, nonostante la nostra debolezza e i nostri tradimenti. Per usare una felice espressione di Papa Francesco: Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono.
Lo stesso insegnamento ci viene se analizziamo latteggiamento di altri due personaggi descrittici dal Vangelo: i due ladroni. Luno ha fiducia nella misericordia di Gesù e riceve il premio di andare in Paradiso; laltro, non gli crede e si chiude nel suo egoismo, morendo nel suo peccato. Possiamo allora dire che il primo ad entrare per le porte del Paradiso, riaperto da Gesù, è stato un ladro.
Cari fratelli e sorelle,
di fronte al dolore che tutti ci accomuna e che nulla possiamo fare per evitare, siamo tutti crocifissi. Lunica cosa che ci è possibile fare è un atto di fiducia in quelluomo la cui vita ci ha colpiti, e il cui dolore, la cui morte accettata per noi è latto di amore più grande di Dio nei nostri riguardi.
In questo modo, mai la nostra vita sarà inutile, mai deve disperare del bene che può chiedere e che può fare, nonostante le nostre miserie. La misericordia di Dio sa usare perfino la sofferenza e la morte per darci vita.
Maria SS.ma, Madre Dolorosa e Madre della Misericordia, ci guidi sulla strada della Croce e ci aiuti ad incontrare la sguardo misericordioso del suo Figlio.
Buona Settimana Santa
e A Maronna caccumpagna!