Cari fratelli e sorelle,
Abbiamo appena ascoltato il racconto della Passione, che è stato preceduto dalla processione degli ulivi e delle palme che ho benedetto nella vicina Chiesa di SantAgrippino e con esse abbiamo formato un corteo festoso che, imitando le folle di Gerusalemme, accompagnerà il Signore verso la sua Passione e Morte. Gesù certamente è consapevole che questo viaggio, tanto solenne quanto struggente, lo condurrà verso un destino cruento di sofferenza, ma egli è altrettanto consapevole che dallalbero della Croce spunterà una vita nuova, non più soggetta alla morte. Attraverso le ferite di Cristo, corpo spezzato per amore degli uomini, noi siamo stati generati.
Le letture bibliche che abbiamo ascoltato e il racconto della Passione del Signore ci introducono in questo mistero di amore infinito di Dio per noi. Il Cristo, Verbo di Dio si è incarnato e si è abbassato fino a diventare uomo dei dolori e si è lasciato crocifiggere perché noi, per i suoi meriti, venissimo divinizzati.
Il pensiero che Gesù ha accettato di morire in croce per dimostrarci il suo amore, deve accompagnarci a vivere con sincera spiritualità la Settimana Santa che oggi inizia; è la grande settimana, la più grande e santa settimana di tutto lanno, perché siamo chiamati a partecipare al più grande mistero della vita e della storia di ciascuno di noi. Siamo, infatti, sollecitati a porci la domanda: Chi è questo Gesù che muore sulla croce? E la nostra risposta di fede è quella stessa del Centurione che affermava: Davvero questuomo era figlio di Dio.
Se anche noi ci mettiamo sotto la croce di Cristo, facciamo unesperienza unica e fondamentale: impariamo a vivere! A vivere con serenità anche i momenti più duri della nostra vita; impariamo ad amare anche gli uomini e le donne che continuamente vengono crocifissi dallegoismo violento di alcuni che sfigurano bambini e ragazzi e li costringono ad un lavoro disumano; impariamo ad amare anche i giovani incatenati dalla droga e dalla violenza, o gli anziani e malati che si sentono abbandonati da tutti e sono stanchi di vivere.
Il sangue versato da Gesù sulla croce è lolio balsamico che guarisce le ferite e ci dona la speranza che, come Lui, anche noi possiamo risorgere a nuova vita.
Chiediamo a Maria Santissima, che ha accompagnato il suo Figlio al Calvario e ha partecipato alla sua morte redentrice, di diventare anche nostra Madre e guidarci fino alla risurrezione.