Domenica delle Palme

Cari fratelli e sorelle ,Con la liturgia di questa Domenica delle Palme e della Passione del Signore inizia la “grande Settimana”, la “Settimana Santa”. A differenza delle altre celebrazioni domenicali, abbiamo proclamato due testi evangelici: l’ingresso di Gesù a Gerusalemme (prima della processione), e il lungo racconto della Passione (al termine della liturgia della Parola). Vivere con fede questo importante momento liturgico significa avere la “chiave” di interpretazione necessaria per “aprire” il nostro cuore al mistero della morte e della resurrezione di Gesù. Gesù entra in Gerusalemme come “Re”. Egli stesso non esita ad attribuirsi il titolo di “Signore” perché egli non solo conosce gli eventi che stanno accadendo, ma li domina e li determina, nel senso che vuole che accadano. Purtroppo, dobbiamo anche costatare la tragica contraddizione della folla che, prima, esalta l’ingresso trionfale di Gesù e, poi, effettua un voltafaccia incoraggiando chi condanna Gesù alla crocifissione. Ma non è solo la folla a tradire Gesù; anche i suoi discepoli, come Giuda, Pietro e gli altri amici abbandoneranno il Maestro, che sente la solitudine con estrema sofferenza, tanto da chiedere al Padre: perché mi hai abbandonato? Non è un grido di ribellione o disperazione, ma abbandono al Padre per essere sostenuto dalla sua presenza (prima lettura), nella certezza che non finisca tutto nella morte perché “Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome” (seconda lettura).

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