Due nuovi santi per Napoli

 Vincenzo Romano (1751-1831), “Prevete faticatore”, parroco a Torre del Greco, è stato un luminoso esempio di quella carità pastorale con la quale ha saputo evangelizzare i fedeli, soprattutto i più giovani. Dopo la grande eruzione del Vesuvio del 15 giugno 1794, si dedicò generosamente alla ricostruzione della città e della chiesa. Papa Paolo VI lo additò ai sacerdoti e soprattutto ai parroci come modello di vita apostolica. I suoi resti mortali vengono venerati nella Basilica di Santa Croce, in Torre del Greco.

Il giovane operaio Nunzio Sulprizio, il santo della “normalità”. Nato in provincia di Pescara nel 1817 e morto a Napoli nel 1836 a soli 19 anni,  accettò il pesante fardello della sofferenza, fisica e morale, che lo colpì fin dall’adolescenza, rimettendosi, attraverso la preghiera, nelle mani amorevoli di Cristo. Il suo esempio è ancora oggi, soprattutto per i giovani, un invito ad accogliere la volontà di Dio come strada maestra per raggiungere la santità. I resti mortali vengono venerati nella chiesa di San Domenico Soriano a piazza Dante, in Napoli.“La santità  – ha scritto il Cardinale Sepe – non è un fenomeno di altri tempi, né per pochi eletti. Chiunque abbia scelto di seguire Cristo è chiamato alla santità, che consiste non nel fare prodigi ma “avanzare per la via della fede viva, che accende la speranza e opera per mezzo della carità”. 

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