È venuto il Signore nostro Re: nelle sue mani è il regno, la potenza e la gloria (Antif.)
Cari fratelli e sorelle,
In questa solennità dellEpifania celebriamo il mistero dellIncarnazione nella sua dimensione universale: è la festa di tutte le nazioni, rappresentate dai Re Magi che vengono dallOriente per offrire al Signore, che giace bambino nella mangiatoia, lomaggio della loro fede e riconoscerlo così vero Dio e vero uomo.
Il Figlio di Dio si è incarnato per tutti i popoli giacché, come scrive S. Paolo nella lettera agli Efesini (2^ lettura) le genti sono chiamate, in Cristo, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo (Ef 3,6). Tutto questo è evidente nel racconto dei Magi, narrato nel Vangelo di Matteo. Essi hanno visto la stella del re dei giudei e, condotti da questa stella, da questo segno posto sul loro cammino, giungono a Gerusalemme dove, però, incontrano indifferenza e ostilità da parte dei sacerdoti, degli scribi e di Erode, i quali vogliono uccidere il bambino che erano venuti a cercare. Ma i Magi, con umiltà e intraprendenza, lo incontrano, lo esaltano e lo manifestano a tutta lumanità come il Signore di tutti gli uomini.
Cari fratelli e sorelle seguendo la stella della speranza, siete venuti qui a Napoli provenienti da Continenti e Nazioni diverse, per vivere in serenità in un ambiente che vi aiuti a realizzare la vostra dignità umana, sociale e spirituale.
Certamente anche per voi esiste il pericolo di incontrare i nuovi Erode o anche scribi e farisei che tenteranno di ostacolarvi o spegnere la stella della vostra speranza.
Non fatevi irretire da false speranze e impegnatevi a contribuire alla crescita anche culturale delle comunità nelle quali vivete e di cui siete parte importante.
La Chiesa vi è vicina, vi accoglie e vi assiste.
Dio vi benedica e A Maronna vaccumpagna.