Facebook: la speranza è in rete

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È ufficiale, il social network più famoso e richiesto è Facebook. A parlare sono i dati: in soli tre mesi è cresciuto in un modo esponenziale, raggiungendo la cifra di 120 milioni di utenti iscritti. In un anno i visitatori sono aumentati del 961% e solo in Italia ha raggiunto quota 1.369.000 visitatori. Chissà se lo studente di Harvard Mark Zuckerberg, papà di Facebook, aveva immaginato che in poco tempo la sua creazione avrebbe sorpassato il rivale MySpace (altro social network). Insomma, Facebook può essere considerato un interessante esperimento di socializzazione virtuale: un grande numero di lingue supportate, un comodo servizio di instant messaging ed una gradevole interfaccia “user friendly”. Questi elementi assicurano una buona presenza di fruitori che si divertono a ritrovare vecchie conoscenze, a condividere foto e interessi, a stringere “nuove amicizie”. Nelle ultime elezioni americane, al di là dei risultati politici, sembra vincente la partecipazione anche attraverso i nuovi media. Facebook potrebbe essere incoronato, a ben guardare, il copresidente degli Stati Uniti! Quella che si è vista su questo nuovo media partecipativo, è stata infatti la creazione di una nuova comunità di condivisione, che ha saputo stravolgere il modo di fare politica. Nessuno poteva immaginare che la forza di internet e soprattutto di internet come “luogo di partecipazione” potesse essere così dirompente. E dirompente è stato l’ingresso del Cardinale Sepe su Facebook. Il profilo dell’Arcivescovo in una sola settimana ha raggiunto il numero massimo di iscritti previsti dallo strumento a tal punto che è stato strutturato un nuovo gruppo al fine di poter accettare come “nuovi amici” le migliaia di richieste pervenute e che continuano ad arrivare con una frequenza di circa 200 al giorno. Un’iniziativa di tipo globale visti i paesi d’origine degli amici del Cardinale: Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti, Singapore; e tantissimi contatti da città italiane, da Bergamo a Cagliari fino alla Sicilia. L’Arcivescovo non ha tardato a far sentire la sua voce, il suo pensiero intervenendo sabato pomeriggio con un primo messaggio rivolto a tutti gli iscritti. Il Cardinale Sepe ha dichiarato:«la rete è un importante strumento, un validissimo mezzo per stringere amicizia, per scambiarsi idee, soprattutto per diffondere, con la Parola di Dio, la Speranza di cui ho scritto nel mio libro e che tanti di voi hanno commentato. Ho letto uno per uno i vostri messaggi, le vostre attestazioni di stima che mi danno una grande energia». Tantissime le richieste di ragazzi che dichiarano di non essere credenti o di essersi allontanati dalla Chiesa e che chiedono una voce di speranza, una parola di conforto, di confrontarsi sui grandi temi di fede. L’iniziativa dell’Arcivescovo evidenzia una chiesa che vive nella modernità, che non esprime giudizi nei confronti dell’innovazione tecnologica ma che la fa sua sfruttando le grandi potenzialità che è in grado di offrire, conoscendone benissimo anche i limiti. Il Cardinale continua: «Bisogna andare laddove c’è la gente e se la gente è su Facebook andiamo pure là. Così come predicava Papa Wojtyla, occorre usare ogni strumento che la tecnologia rende disponibile per avvicinare i fedeli e diffondere la parola di Dio». Ed in questo l’Arcidiocesi di Napoli è all’avanguardia e si pone come Diocesi di riferimento nazionale; infatti l’utilizzo di un social network, come Facebook, si integra pienamente nel progetto di informatizzazione che il Cardinale Sepe ha voluto per la sua Arcidiocesi, fornendo una mail ad ogni sacerdote, un computer ed un sito web ad ogni parrocchia. Il Cardinale conclude nella sua nota: «Ogni qualvolta che avrò un momento libero mi “affaccerò alla rete” per leggere i vostri post. Con affetto paterno e fraterno benedico tutti voi, soprattutto chi si è affidato alle mie preghiere per la sofferenza personale o di una persona amata. E ricordate, anche nei momenti di solitudine non siete mai soli».
Carmine Gravino

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