Il 31 dicembre di ogni anno, a partire dal 1968, Pax Christi promuove una marcia della pace, di volta in volta in una diversa città italiana. Quest’anno si terrà ad Altamura, in provincia di Bari.
Lo scorso 31 dicembre è stata scelta Savona. Da quella città, da quel porto, lungo quello stesso mare Mediterraneo, agitato da tanti drammatici eventi, è cominciato un percorso lungo la nostra Penisola con l’iniziativa “Fari di Pace”, a cui hanno aderito realtà ecclesiali e della società civile.
Si vuole che nei porti vengano accesi simbolici “fari di pace” per fare luce sul trasporto di armi che rendono possibili le guerre, per promuovere una difesa nonviolenta alternativa alla difesa armata, per realizzare progetti di educazione alla convivenza civile e alla pace, per avviare una smilitarizzazione del nostro territorio, per realizzare una graduale riconversione dell’industria bellica in industria civile. Queste scelte risultano ancor più improrogabili in riferimento alla guerra in Ucraina, dove aleggia nuovamente lo spettro del ricorso ad armi nucleari, guerra per la quale le Istituzioni internazionali dovrebbero attivarsi con un’efficace opera di intermediazione piuttosto che buttare benzina sul fuoco con l’invio di armi.
Prima tappa di “Fari di Pace” è stata Genova, dove lo scorso 2 aprile si è espressa una solidarietà concreta al gruppo di lavoratori del porto che si è rifiutato di caricare su una nave saudita sistemi d’arma e munizionamento pesante, di cui è molto probabile l’impiego nella guerra in Yemen. La Spezia, in ottobre, è stata la tappa successiva, per poi giungere a Napoli.
Sabato 19 novembre si terrà a Napoli la manifestazione “Fari di Pace” per rivolgere un appello alle Autorità cittadine. L’appuntamento è alle ore 14,00 al Porto – Varco Pisacane – per giungere al sagrato del Duomo alle ore 15,00.
Interverrà l’Arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia.
Prenderanno, altresì, la parola don Renato Sacco (Pax Christi Italia), P. Alex Zanotelli (Comitato Campano Pace e Disarmo), Lisa Clark (ICAN), Maria Pia Mauro (Settore Laicato Diocesi di Napoli), Sr. Marisa Pitrella (Caritas), Angelica Romano (Un Ponte Per), Nicola Ricci (CGIL), Carlo Tombola (The Weapon Watch).
* Si chiede all’Autorità portuale, in attuazione della delibera 609/2015 della Giunta del Comune di Napoli per la denuclearizzazione del porto, di non autorizzare l’accesso in rada alle navi a propulsione nucleare o con armi atomiche;
* Si chiede all’Amministrazione cittadina, essendo stata dichiarata “Napoli città di pace” nell’art. 3 comma 4 dello Statuto comunale, di realizzare una politica coerente:
1) diffondendo ed attuando, per un’efficace protezione civile, il Piano di emergenza esterno per incidenti nucleari al porto, Piano approvato nel 2006 dalla Prefettura di Napoli, ma mai divulgato alla cittadinanza;
2) aderendo, con apposita delibera, all’appello “Italia, ripensaci!”, affinché anche il nostro Paese sottoscriva il TPNW (Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari);3) promuovendo a livello nazionale una progressiva riduzione della spesa militare a vantaggio della spesa sociale.
(Promotori: Africa Oggi, Agesci Zona Napoli, Associazione Claudio Miccoli, Associazione Scuola di Pace, Asso.Gio.Ca.,Azione Cattolica,Caritas, Chiesa Battista Via Foria, Comitato campano Pace e Disarmo, Comunità di base Cassano, Comunità di base Vomero, Comunità Lasalliana Scampia, Cooperativa ‘E Pappeci, Cooperativa sociale Irene ’95, F.O.R.G.A.T. ODV, Fratelli Scuole Cristiane Scampia, Greenpeace, Gridas, Movimento Focolari, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Pax Christi, Peacelink Campania, Rete Pangea, Rettoria Gesuiti Scampia, Settore Laicato Diocesi di Napoli, Sindacati CGIL e CISL, The Weapon Watch, Un Ponte Per).
Per adesioni e contatti: faridipace19novembre@gmail.com
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