La festa in onore della Madonna del Carmine ha, quest’anno, una nota particolare: il Giubileo per Napoli.La “Madonna Bruna”, che da secoli caratterizza la pietà del popolo napoletano nei riguardi della Madre di Dio, è anche la Madre del Giubileo.È per questo motivo che abbiamo voluto affidare la nostra città e la nostra Diocesi alla Beata Vergine il 31 maggio scorso in piazza Plebiscito. È stata una cerimonia profondamente religiosa alla quale hanno partecipato, con fede ed entusiasmo, Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e una numerosa rappresentanza dei fedeli.La festa in onore della Madonna del Carmine ha, quest’anno, una nota particolare: il Giubileo per Napoli.La “Madonna Bruna”, che da secoli caratterizza la pietà del popolo napoletano nei riguardi della Madre di Dio, è anche la Madre del Giubileo.È per questo motivo che abbiamo voluto affidare la nostra città e la nostra Diocesi alla Beata Vergine il 31 maggio scorso in piazza Plebiscito. È stata una cerimonia profondamente religiosa alla quale hanno partecipato, con fede ed entusiasmo, Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e una numerosa rappresentanza dei fedeli.Oggi, nella festa della Vergine del Monte Carmelo, continuiamo in questo cammino mariano del Giubileo, perché come Napoli non può fare a meno di Maria, così il Giubileo non può non tenere il suo sguardo sulla Madre di Dio.Napoli è la città di Maria perché l’ha sempre accolta nella sua storia, nella sua cultura, nella sua arte, nella sua fede: basta vedere le tante chiese, santuari, dipinti e le stesse edicole che si trovano nelle nostre piazze e nei nostri vicoli: segni di una fede e di una devozione che sono entrate nella vita della nostra gente.Ma questa “accoglienza” del popolo napoletano a Maria è riconoscenza anche per quanto Ella, sua Regina, ha fatto per Napoli, testimoniando con i suoi interventi miracolosi la sua premurosa protezione e il suo amore per la nostra comunità.Maria è la vera Regina di Napoli perché continua anche oggi a proteggerla dai tanti mali che affliggono questa nostra bella e amata città, così come ha amato e protetto il suo Figlio divino Gesù.Gesù ci ha affidati a Lei come figli alla Madre: ecco tuo figlio. Anche oggi Gesù ti affida, o Maria, i figli del popolo napoletano; accoglili sotto il tuo manto misericordioso, o Mamma del Carmine: sono figli buoni e ricchi di fede, ma sono anche figli che hanno fame di pane, di giustizia e di speranza.Sono figli che hanno sete di acqua e di vita sana e naturale; hanno sete di conoscenza e di insegnamento civile e morale; hanno sete di vera vita, di una vita di senso, di veri valori della vita; sono come la samaritana alla quale il Suo figlio Gesù ha dato da bere l’acqua che disseta e dona la vita divina.Sono tuoi figli, o Madre buona e generosa, che spesso hanno bisogno di essere vestiti, come quei bambini che non possono andare a scuola perché i genitori non hanno soldi per comprare loro le scarpe, il grembiule o i libri; ma, soprattutto, sono figli che hanno bisogno di essere ri-vestiti della loro dignità perduta, come quella folla, sempre più numerosa, di drogati che attraversano le nostre strade mostrandosi seminudi, smarriti, dal corpo flaccido e cadente perché quasi vuoto; come quelli che vendono il proprio corpo per soldi: sono tutte persone nude guardate senza pietà e senza alcuna considerazione dagli altri che si limitano ad additarli quasi con disprezzo: “è un drogato”, “è una prostituta”, “è un poco di buono”.Sono figli che hanno bisogno di essere accolti e ospitati, come tanti che arrivano da lontano, ma non solo, i quali non hanno un tetto dove dormire o non trovano qualcuno che tenga loro compagnia, che li ascolti e li aiuti a uscire dalla loro solitudine o amarezza della vita.Sono tuoi figli gli infermi che si trovano negli ospedali o in abitazioni precarie e nell’abbandono e non sempre sono rispettati nei loro diritti inviolabili; ma sono figli infermi anche nello spirito perché ammalati di sfiducia, di tristezza e di angoscia, malattie che colpiscono soprattutto i giovani e le famiglie che vivono in una condizione di depressione sociale.Sono tuoi figli quelli che vivono in carceri dalle condizioni spesso poco umane; ma sono anche tuoi figli quelli che vivono nelle gabbie della camorra e dell’usura che fabbricano carceri dove si vive solo di violenza, di illegalità, di sopraffazione e disperazione.Maria, Madre e Regina nostra, tutti questi sono figli che Gesù, tuo Figlio, ti ha affidato.Proteggili col tuo amore materno e dà forza e coraggio a questa tua Chiesa di Napoli perché, in questo Giubileo e ancora dopo, continui a testimoniare, con le opere di misericordia e di carità, l’amore di Dio per ogni uomo e per tutti gli uomini, in modo da creare una vera civiltà dell’amore dove regnano solo verità, giustizia e pace.Madre Santissima del Carmine, guidaci in questo cammino giubilare perché possiamo incontrare Cristo nei nostri fratelli e riconoscerlo come nostro Signore e Salvatore.’A Maronna c’accumpagna!Cardinale Crescenzio Sepe