Festa del Carmine

-Omelia del Cardinale Sepe

Festa Madonna del Carmine
Napoli, 16 luglio 2012
 
 
 
Cari fratelli e sorelle,
Illustri  Autorità,
 
Celebriamo oggi la memoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo che , per noi napoletani, coincide con la Festa della “Madonna Bruna”, molto amata e radicata nella fede del nostro popolo.
La festa ha origini molto antiche, risalendo al XII secolo, quando alcuni eremiti si raccolsero sul Monte Carmelo, in Palestina , per consacrarsi al Signore. La loro Regola di vita fu dettata da S. Alberto, Patriarca di Gerusalemme, e approvata dal Papa Onorio III. In questi eremiti, i carmelitani e le carmelitane riconoscono i loro fondatori.
Secondo la tradizione carmelitana, la beata Vergine, apparendo a S. Simone Stock, gli avrebbe consegnato lo scapolare o abito del Carmelo, promettendo insigni privilegi spirituali a quanti lo portassero.
Maria SS.ma è Regina del Monte Carmelo perché è la prima creatura che ha raggiunto il monte dove abita la SS.ma Trinità. Ella, infatti, è la donna scelta da Dio, promessa fin dal principio dei tempi, predetta dai profeti, desiderata da Israele. L’attesa del Salvatore è stata anche l’attesa di Colei che doveva esserne la Madre. Lei, figlia prediletta del Padre, è, per la Chiesa, esempio perfetto di ogni virtù. Chiamata ad una missione unica nella storia della salvezza, ha risposto dicendo sempre “si” a Dio. Per questo ha meritato di essere la madre di tutti gli uomini, la madre nostra, la Madonna Bruna del Carmine.
La sua maternità universale, iniziata a Nazareth e compiutasi sul Calvario, continua anche oggi in Cielo, dove è coronata di gloria.
A Lei, perciò, ci rivolgiamo in questa festa perché ottenga le sospirate grazie dal suo Figlio divino per la Chiesa, per il mondo, per la nostra diocesi di Napoli.
Ti preghiamo, o Mamma del Carmine, perché il Giubileo continui ad essere, per tutte le nostre comunità, il cibo che ci alimenta nel nostro quotidiano vivere e operare. Il cielo, che si è aperto sopra  di noi, ci illumini e ci aiuti a camminare, sotto la guida dello Spirito Santo, con rinnovato entusiasmo e con forti speranze, per le tortuose e tormentate strade della nostra città, che stanno vivendo molti e complessi problemi di ordine sociale, economico e spirituale.
Insegnaci, o Madre nostra, ad essere, come Te, fedeli testimoni e dispensatori di una carità vissuta ed incarnata, soprattutto a favore degli umili, dei poveri, di quanti vivono nel bisogno morale e materiale e  di coloro che si lasciano prendere dal  pessimismo o dalla tentazione di scegliere la via del male, dell’illegalità, della violenza e della morte.
Tu, o Vergine santissima, che sei la porta del cielo, donaci la chiave per aprire le porte dei nostri cuori e delle nostre chiese per uscire ed andare là dove vive la nostra gente che soffre, ama e spera. Come Te, anche noi siamo chiamati ad essere missionari, mandati ad evangelizzare tanti nostri fratelli che si sentono lontani da Dio,  chiusi all’amore che si è manifestato in Gesù di Nazareth, Figlio tuo e di Dio.
All’angelo che ti chiedeva di diventare Madre di Dio, hai detto sì , riconoscendo, con umiltà, di essere la serva del Signore. Anche noi, come tutta la Chiesa, sposa di Cristo, serva e obbediente, vogliamo essere servi, metterci al servizio dei nostri fratelli e sorelle, soprattutto dei più poveri, per portare loro il Vangelo della misericordia e della carità. Vogliamo impegnarci ad essere credibili educatori della “ vita buona del Vangelo” attraverso una attività pastorale che metta al primo posto l’educazione all’impegno ed al senso di responsabilità per il bene comune.
Quanti cristiani, Madonna del Carmine, pensano che è sufficiente praticare alcune forme di pietà per essere veri discepoli di Cristo, mentre non sentono la necessità di assumersi anche la responsabilità di dare il loro contributo alla crescita della vita civile e sociale della nostra comunità! Purtroppo sono pochi quelli che si impegnano concretamente per promuovere le condizioni per una autentica crescita umana e spirituale del nostro popolo.
Perciò Ti preghiamo: donaci, o Maria, il coraggio di intraprendere la via nuova che porta ad una nuova coscienza della nostra fede, che sia anche promotrice di civiltà e di progresso; che sappia contrastare il diffuso clima di rassegnazione; che sappia potenziare i segni e la voglia di riscatto; che sappia risvegliare le coscienze; che sappia animare esempi di solidarietà, di impegno civico, di amore per questa nostra terra e per la nostra gente.
E’ questo, o Signora e Madre nostra, lo spirito del Giubileo che la Chiesa di Napoli vuole continuare a vivere e a tradurre col suo impegno missionario. Sii Tu la  bussola che ci indica la strada per portare Cristo Gesù nelle nostre famiglie, spesso divise o separate  perché è venuto meno il fondamento della loro coesione: l’amore vero e fecondo dei genitori tra loro e con i propri figli; portare Cristo nelle scuole, dove i giovani imparano a crescere ed a aprirsi ad un futuro di speranza; portarlo negli ospedali e nelle carceri, perché diventino sempre più luoghi nei quali si possa guarire dalle ferite e dalle sofferenze fisiche e morali; aiutarci, infine, a portare il Signore della vita là dove la dignità degli uomini è soffocata per la mancanza di lavoro o di quei mezzi necessari alla sopravvivenza propria e della comunità.
 
O Madonna del Carmine, Ti affidiamo questo nostro cammino giubilare perché Tu, che sei la Stella della nuova evangelizzazione, ci aiuti a raggiungere la meta, che è l’incontro gioioso con il Signore nostro Gesù Cristo, Tuo Figlio e Salvatore nostro.

                                 “ A Maronna c’ accumpagna”

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