Festività della B. M. V. Assunta in Cielo

15 agosto 2008 - omelia e foto della celebrazione


S. Messa del Giorno
Festività della B. M. V. Assunta in Cielo
15 agosto 2008

 
Fratelli e sorelle,
La liturgia oggi ci invita ad alzare il nostro sguardo in cielo, dove la B. V. Maria, Madre di Dio e Madre nostra, è stata assunta e siede alla destra del Figlio.
La storia di Maria rispecchia la nostra storia.
Il Servo di Dio, Papa Paolo VI, scrive nella sua Esortazione Apostolica “Mulieris cultus“: «La solennità del 15 agosto celebra la gloriosa assunzione di Maria al cielo; è, questa, la festa del suo destino di pienezza e di beatitudine, della glorificazione della sua anima immacolata e del suo corpo verginale; della sua perfetta configurazione a Cristo risorto; una festa che propone alla Chiesa e al mondo l’immagine e il consolante documento dell’avverarsi della speranza finale: giacché tale è il destino di quanti Cristo ha fatto fratelli, avendo con loro in comune il sangue e la carne».
In questo giorno di Festa, abbiamo voluto, per la prima volta, che la Celebrazione eucaristica assumesse un carattere internazionale, promuovendo la partecipazione di fedeli e turisti di altri Paesi, presenti a Napoli, oppure residenti ed ospiti nella nostra Città, riservando loro un momento di preghiera e di riposo spirituale.
Questa iniziativa vuole anche riaffermare la vocazione ecumenica della nostra Chiesa napoletana, come è avvenuto nello scorso mese di Ottobre, in occasione del grande Incontro interreligioso, che coincise con la venuta del Santo Padre Benedetto XVI.
Nello stesso tempo, la Chiesa a Napoli vuole riaffermare la sua azione pastorale e missionaria mettendosi a fianco dei più deboli, dei sofferenti, di chi vive nell’abbandono, di chi patisce la fame e la miseria, la mancanza di affetti e di assistenza. Soprattutto, anche la nostra Chiesa, in nome della carità di Cristo, rifiuta e condanna ogni forma di avversione contro i fratelli o sorelle immigrati: il razzismo, oltre ad essere ben lontano dai sentimenti, dalla cultura e dalla mentalità del nostro popolo, è un peccato contro Dio e contro l’uomo.
Per dimostrare il suo impegno concreto a favore dei nostri fratelli immigrati, la Chiesa di Napoli da tempo ha offerto a tutte le Nazionalità presenti nel nostro territorio un luogo di culto e dei locali che siano punto di riferimento per tutti coloro che hanno bisogno di assistenza religiosa, sociale e materiale.
La festa si celebra in un periodo dell’anno connotato spesso da spensieratezza e da evasione, in un clima caldo e afoso, per cui si cerca refrigerio tuffandosi nel mare o salendo in montagna.
Ciò può alienarci dalla nostra vita normale e spingerci al divertimento a tutti i costi, a organizzare qualcosa pur di far festa. (Ferragosto: feriae Augusti: feste in onore dell’Imperatore Augusto).
Tutto ciò, però, se vissuto in forme solo materialistiche e paganizzanti, diventa alienante e si pone in stridente contrasto sia con la visione religiosa della vita e della Festa che celebriamo, sia con la realtà sociale nella quale ci troviamo a vivere.
In realtà ogni giorno costatiamo la dolorosa situazione di una povertà sempre più crescente, dovuta alla schizofrenia dei processi economici, all’avidità e all’egoismo di tanti che ambiscono solo ad accumulare e a controllare ricchezza. Nessuno può pensare che vi possono essere popolazioni condannate alla fame. Senza una vera ed efficace giustizia , non ci sarà neanche la pace.
Per questo la Chiesa che è a Napoli, rispondendo al comando del Signore, si prodiga, pur nelle sue limitate possibilità, attraverso le varie articolazioni, strutture e persone, ad assistere e a formare quanti sono in necessità, nel rispetto della dignità delle persone e dei loro diritti umani.
La Chiesa è amica di tutti e a tutti chiede, nei rispettivi campi di competenza, di mettere in opera le proprie forze per aprire squarci di vita e di speranza ad una società sofferente.
Per tale motivo, oggi, , noi cristiani vogliamo rinnovare oggi la nostra fede in Dio e la nostra devozione a Maria.

La festività dell’Assunta, infatti, fonda la nostra speranza: noi saremo quello che oggi è Maria perché siamo divenuti tutti partecipi della morte e resurrezione di Cristo che ci ha aperto le porte del cielo.
Maria è stata la prima vera cristiana, la prima discepola di Gesù. Ha vissuto tutta la sua vita accanto a suo Figlio e, con umiltà e fedeltà,, ha percorso la strada che Lui Le indicava. È quanto siamo chiamati a fare anche noi, se vogliamo essere con Lui e con Gesù al termine della nostra vita terrena.
Ma cosa dobbiamo fare?
Credo che questa immagine di uno scrittore sia la risposta più chiara.
Egli narra:
-una notte ho fatto un sogno meraviglioso

-Vidi una strada lunga (dalla terra al cielo)
-Strada piena di ostacoli, cosparsa di chiodi, pietre taglienti, pezzi di vetro.
– La gente camminava a piedi scalzi: i chiodi le pietre facevano sanguinare.
-Tutti, però, volevano arrivare: il cammino era lento e doloroso.
Ad un certo punto, vidi Gesù che camminava, anche Lui a piedi scalzi, ma non
si feriva.
-Dopo di lui, camminava Maria, con sicurezza e pure lei senza ferirsi, perché
metteva i piedi nelle impronte lasciate da Gesù.
-Alcune persone sagge facevano la stessa cosa e camminavano spedite verso il
Cielo; altri, si distraevano e si ferivano; alcuni si fermavano, altri desistevano o
Rimanevano ai bordi della strada.
-Ecco il significato per la nostra vita: camminare come Maria, sulle orme di
Cristo per raggiungere il cielo.

 
 
L’ insegnamento che deriva dalla festività che stiamo celebrando:

– La nostra vita è destinata al Paradiso
– Il nostro corpo ha un destino altissimo
– Maria è accanto a Gesù: è nostro interesse rivolgerci a Lei che, essendo nostra Madre, ci aiuterà. PreghiamoLa con fede e chiediamoLe di essere sempre accanto a noi, in ogni momento della nostra vita.

Questo è il mio augurio: ‘A Maronna v’accumpagna!

condividi su