Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

-Omelia del Cardinale Sepe

Cari Fratelli e sorelle,Nella liturgia di questa quarta domenica del tempo pasquale, il Signore si presenta come il “buon pastore” o meglio, com’è nel testo greco: kalòs – autentico – bello. Questa immagine, messa in rilievo fin dalle origini della Chiesa, ci introduce direttamente al tema della 52^ Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni: “Vocazioni e santità: toccati dalla Bellezza”. Ogni vocazione è vocazione alla santità, ma quando colui che chiama è il Pastore bello, allora nasce nel cuore del giovane il desiderio di stare, di vivere con Lui: è “bello stare con Te”.È la forza della bellezza che stabilisce una profonda relazione di amore con Cristo Signore, che invita a seguirlo sulla strada della verità per annunciare a tutti la Buona Notizia della salvezza. Gesù chiama per nome e stabilisce un rapporto di amicizia per stare con lui per sempre. È bello con te: non si tratta di atteggiamento superficiale e incosciente, ma di prendere consapevolezza dell’altissima dignità che ci viene offerta e della volontà di vivere coerenti con la vocazione che il Signore vuole affidarci.Come è nel linguaggio semitico, si è chiamati per una missione. La missione che Gesù vuole affidarci è la sua stessa missione: essere testimoni ed annunciatori della verità di Dio e della sua bellezza. Questa realtà ci stupisce e ci fa venire le vertigini; chi sono io che il Signore chiama con tanto amore e gratuità? È l’interrogativo che ci poniamo davanti a tanta degnazione di Dio. Papa Francesco così risponde: “Noi cristiani non  siamo scelti dal Signore per piccole cose, ma per andare sempre oltre, al di là, verso le cose grandi. Giochiamo la vita per grandi ideali”. Nella chiamata, è Cristo stesso il nostro ideale; il Cristo che obbedisce alla voce del Padre e che ci invita a seguirlo “povero, umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi della sua gloria.”Toccati dalla bellezza di Dio, la vocazione è un cammino verso la santità, cammino aperto a tutti: ragazzi, ragazze, giovani. Si richiede solo coraggio e generosità, sapendo che la strada è irta di difficoltà e che non mancheranno gli ostacoli posti da una cultura e da stili di vita mondana che tendono a soffocare ogni anelito di bontà e di carità.Ci è di esempio S. Agostino che, nelle Confessioni, scrive: “Tardi ti ho amato, bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato. Tu eri dentro di me…Tu eri in me…Mi hai chiamato, e il tuo grido ha squarciata la mia sordità…il tuo splendore ha dissipato la mia cecità… Ora ho fame e sete di Te. Mi hai toccato, e ora ardo dal desiderio della tua pace.”Cari ragazzi e ragazze, come S. Agostino, se sentiamo la sua voce, seguiamo Gesù, il più bello tra i figli dell’uomo; la bellezza di Dio supera e trasfigura ogni bellezza umana e rende l’esistenza di ogni uomo o donna un  riflesso del suo splendore. La vita diventa bella perché è trasformata dall’amore che si incarna in noi e, attraverso le opere di carità, ci unisce e ci affratella nell’unica famiglia di Dio.Chiediamo a Maria SS.ma, la tutta bella, di accogliere le nostre preghiere perché tanti giovani, ragazzi e ragazze, ascoltino la voce del Buon Pastore e la seguano con coraggio e generosità percorrendo la strada della santità.

 
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