Giubileo del mondo del lavoro e delle professioni

Uno dei problemi più sentiti e drammatici del nostro tempo, come ebbe a sottolineare Papa Francesco nella sua visita a Napoli il 21 marzo dello scorso anno,  è quello del lavoro, e del mancato inserimento occupazionale di schiere di giovani, anche diplomati e laureati.   
 A questo tema, tanto scottante e urgente, la Chiesa di Napoli ha dedicato un incontro di riflessione e di preghiera della comunità diocesana, celebrato, venerdì 29 aprile  nella Cattedrale, Giubileo del Lavoro, nello spirito del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco.
 Allo straordinario evento giubilare, presieduto dal Cardinale Crescenzio Sepe, hanno preso parte  lavoratori, disoccupati, giovani occupati o in attesa di lavoro, nonché esponenti del mondo imprenditoriale, sindacale, associativo e delle professioni, i quali si sono ritrovati sul sagrato della Chiesa Cattedrale per un breve momento di preghiera guidato dal parroco, mons. Enzo Papa, prima di varcare la Porta Santa e partecipare alla Celebrazione Eucaristica.
Durante la celebrazione sono state esposte le reliquie del Beato Nunzio Sulprizio, giovane operaio, modello per i giovani e i lavoratori , morto a 19 anni a Napoli per le sofferenze conseguenti al duro lavoro.
 
Riportiamo il testo dell’appello congiunto:
Lavoratori, imprenditori, rappresentanti del mondo delle professioni e del sindacato, del commercio e dell’artigianato, radunati dalla Chiesa di Napoli in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia e nello spirito del “Fare insieme” auspicato in diverse occasioni da papa Francesco, davanti al dramma della mancanza di lavoro che, nella nostra città e nell’intera regione, colpisce ancora  tanti uomini, donne e giovani lanciano un appello alle istituzioni, alle forze politiche e sociali, a tutti i cittadini perché ci si adoperi per un radicale fattivo rinnovamento morale e culturale  per risanare e rilanciare l’economia di questa città, favorendo sviluppo e occupazione impegnano tutti gli uomini di buona volontà ad attivarsi per dare concreta speranza a tutti quei giovani, quelle donne e quegli uomini che sono senza lavoro e per questo si sentono scartati. A distanza di un anno dalla visita di Papa Francesco a Scampiale sue parole sono ancora attuali e ci parlano della  perduta dignità di chi non ha lavoro né sostentamento nonché della fatica per la sopravvivenza di tanti che rivendicano il diritto di lavorare per vivere dignitosamente e invece rischiano di scivolare ai margini della società. C’è una generazione di giovani che ha perso l’appuntamento con il lavoro,mentre permane ed è grave la piaga del lavoro nero. Una vera e propria economia parallela e concorrente  insidia l’economia legale.Tuttavia il tessuto sociale ha retto grazie alla capacità di adattamento e ai sacrifici dei napoletani che, nella stragrande maggioranza,  resistono alle lusinghe della malavita organizzata pronta ad assicurare stipendi agli affiliati e alle loro famiglie, cercando di sedurre, con fare perverso, quei  ragazzi che abbandonano la scuola, ed anche adulti rimasti senza lavoro o quei giovani che ancora non lo trovano. Una società giusta e onesta non può tollerare che la malavita occupi spazi della vita economica e sociale della città e che pure   la corruzione continui ad arrecare enormi danni alla collettività e al bene comune. Occorre  agire. Non si può attendere ulteriormente. Ci sono importanti opportunità, come Bagnoli, Napoli Est, il Porto e i nuovi Fondi Europei, che vanno colte e rese concrete.Napoli ha tutte le potenzialità culturali, economiche e geografiche per poter effettuare quella svolta che rilancerebbe l’economia e le darebbe il ruolo di protagonista nel cuore del Mediterraneo e in Europa.E’ tempo di cambiare, ma occorre  coraggio.Più che occupare spazi di potere, bisogna recuperare e valorizzare le tante risorse umane svilite e mortificate,attivando processi virtuosi e creando occasioni di lavoro, di reddito e di sviluppo.Occorrono senso di responsabilità e concreto impegno delle energie migliori del  territorio. Lavoro, genialità e dignità restano ancora i tratti essenziali dell’amata città di Napoli.  
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