260mila euro per i ragazzi del Centro storico di Napoli, grazie al progetto “Napoli laborArt”, sostenuto da “Deutsche Bank” con il contributo della Fondazione con il Sud ed elaborato dall’associazione “A ruota libera”. L’iniziativa, che ha il sostegno della Chiesa di Napoli e rientra negli eventi del Giubileo, è stata presentata il 25 ottobre nel Salone arcivescovile, dal cardinale Sepe insieme a Flavio Valeri, Amministratore delegato Deutsche Bank, Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, Luca Trapanese dell’associazione A ruota libera; gli interventi sono stati coordinati da Sergio Sciarelli, presidente Fondazione In nome della Vita.
Il progetto è realizzato in partnership con altre quattro organizzazioni di terzo settore: “Arte per Amore”, “Ludoterapia”,
“Aldebaran Park”, Fondazione “In nome della vita” Onlus.avrà una durata di 36 mesi e coinvolgerà 60 bambini e ragazzi tra i 3 e i 14 anni con difficoltà scolastiche e familiari dei quartieri Stella, San Carlo Arena e Rione Sanità.
«Le attività – ha spiegato Luca Trapanese – vedranno impegnati quotidianamente i ragazzi, con una serie di laboratori: ceramica, pittura, presepistica, ma anche teatro, scrittura creativa e ludoterapia».
I laboratori si svolgeranno all’interno della “Casa di Tonia”, realizzata due anni fa dalla Chiesa di Napoli attraverso la Fondazione “In nome della vita Onlus” che attualmente ospita in regime di residenzialità 6 donne con altrettanti bambini, ma che accoglie anche un giardino per l’infanzia aperto ai minori delle famiglie povere della zona. «Un’iniziativa – ha sottolineato il cardinale Sepe – che dà concretezza allo spirito del Giubileo e speranza in futuro migliore per i bambini di Napoli. È la carità che si allarga e fa crescere buoni frutti, è come una manna che scende dal cielo. Il giubileo è una realtà sempre più presente nella nostra città che si apre al sociale e cerca di individuare i reali bisogni del territorio».
Grande novità il sostegno della Deutsche Bank che con un finanziamento di 200mila euro ha scelto di affiancare la Chiesa di Napoli e la Fondazione con il Sud. «Siamo tornati alle radici – ha spiegato Flavio Valeri, amministratore delegato della Deutsche Bank Italia – recuperando una presenza storica in Campania, da quando nell’86 abbiamo acquisito la Banca d’America e d’Italia che aveva proprio a Napoli la sede principale». Ma la scelta di Napoli per un istituto di credito che sostiene solo altri due grossi progetti sociali in Italia, uno con la Bocconi di Milano e l’altro con il Fai, non è certamente solo storica. «Quando abbiamo deciso
di intervenire su Napoli – prosegue – ci siamo rivolti alla Fondazione con il Sud e abbiamo dato tre requisiti: volevamo essere gli attori finanziari principali, trovare una struttura in grado di gestirsi e svilupparsi e che avesse alle spalle una forma di garanzia come la fondazione “In nome della vita”.
Casa di Tonia della Curia partenopea ci è sembrata quelle che rispondesse meglio ai nostri requisiti e ai bisogni della città con la scelta preferenziale dei minori».
Per Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, l’iniziativa è decisamente innovativa perchè «mette in moto l’idea vincente del cofinanziamento tra fondazioni e banche e va ad integrare un progetto già strutturato. Speriamo che sia contagioso e che anche il pubblico dia il proprio contributo. Noi abbiamo uno scaffale di progetti, chissà che non ci sia già qualcuno disposto a darci una mano».
«Non è una legge bancaria ma una legge del cuore – ha concluso il cardinale Sepe – che chi più dà più riceve in termini di solidarietà, la carità ci fa crescere, sempre».