Lo Spirito di Assisi, che caratterizzò il primo incontro dei Capi di tutte le Religioni e Confessioni per volere di Papa Giovanni Paolo II, oggi appare più necessario che mai. Lo ha sottolineato il Cardinale Crescenzio Sepe presiedendo e introducendo i lavori della sessione impegnata a riflettere sul tema: Il mondo soffoca senza dialogo: religioni e culture si interrogano, allinterno del programma fissato dalla Comunità di SantEgidio per il Meeting che è stato aperto ieri ad Anversa in Belgio.Se guardiamo alle vicende delle ultime settimane, alla situazione in Medio Oriente, in Iraq, in Siria, in Libia, a ciò che sta avvenendo in Ucraina, a tanti conflitti africani, alle tensioni in numerose regioni del mondo – ha proseguito lArcivescovo di Napoli – appare evidente lassenza e allo stesso tempo lurgenza del dialogo. Il dialogo appartiene allidentità delluomo e della donna, ha detto papa Francesco. Oggi davanti ai conflitti manca il dialogo. Lunica opzione per risolvere i conflitti, le controversie internazionali, appare sempre più quella della guerra. Ma noi sappiamo che la guerra, come diceva Benedetto XV, cento anni fa, è sempre uninutile strage. La crisi degli organismi internazionali deputati a promuovere il dialogo tra le nazioni, a cominciare dalle Nazioni Unite, limpotenza delle diplomazie, spesso bloccate nei loro rituali e troppo lente davanti a scenari che cambiano repentinamente, sono un altro segno dellassenza del dialogo. Tutto questo interpella in modo particolare le religioni, chiamate a promuovere il dialogo e la pace. Il dialogo appartiene allidentità delle religioni. I violenti, in un mondo orfano di ideologie, bussano alla porta dei mondi religiosi cercando legittimazione. Altri sostengono che il dialogo sia inutile, una stupida ingenuità nel migliore dei casi. Gli uomini e donne di religione sanno che senza dialogo non cè pace, non cè futuro. Senza lossigeno del dialogo il mondo soffoca, può solo essere peggiore. E questo il senso degli incontri di questi giorni ad Anversa. A questo panel siedono donne e uomini, appartenenti a culture e mondi religiosi differenti, ma che da anni sono compagni di questo cammino, che percorrono con coraggio. I partecipanti al panel sono:
KadijhaBengana, popolare giornalista di Al Jazeera TV Channel. Vive in Qatar. Si occupa dellattualità politica internazionale e anima diversi programmi politici, sociali e religiosi.
YoshitakaHatakeyama, buddista giapponese della RisshoKosei-kai, eSegretario generale della sezione giapponese della World Conference of Religions and Peace.
GwenoléJeusset, frate francescano, ha vissuto per ventanni in Costa dAvorio, dove ha imparato a conoscere lIslam dallinterno. Attualmente risiede a Istanbul, in una fraternità internazionale impegnata nel dialogo interreligioso. E’ stato il primo presidente della Commissione internazionale francescana per le relazioni con i musulmani e direttore del Servizio per le relazioni con lIslam della Conferenza dei vescovi di Francia. Autore di diversi libri in cui testimonia il suo itinerario spirituale di amicizia con i credenti dellIslam.
Israel Singer, rabbino americano, ha insegnato Scienze politiche e Teoria politica in diverse università americane e israeliane. E stato Segretario generale del World JewishCongress e Presidente dellInternational JewishCommittee on InterreligiousConsultations. Oggi è vicepresidente per gli Affari Internazionali della TouroUniversity a New York. Didi Talwalkar, Presidente del movimento Swadhyaya, fondato in India da suo padre nel 1954. Laureata in Filosofia al Collegio Elphinston di Mumbai, dove ha insegnato alcuni anni, si occupa ora a tempo pieno del movimento che presiede, particolarmente impegnato nel miglioramento delle condizioni sociali dei più deboli e sui temi della pace e della convivenza.
COME GIA ANNUNCIATO, IL CARDINALE CRESCENZIO SEPE E PARTITO IERI DALLAEROPORTO DI CAPODICHINO PER IL BELGIO, PER PARTECIPARE AL MEETING INTERRELIGIOSO DI PREGHIERA PER LA PACE CHE SI TIENE AD ANVERSA FINO AL 9 SETTEMBRE PER INIZIATIVA, COME OGNI ANNO, DELLA COMUNITA DI SANTEGIDIO. TEMA CENTRALE DEL MEETING LA PACE È IL FUTURO: RELIGIONI E CULTURE IN DIALOGO 100 ANNI DOPO LA I GUERRA MONDIALE.
IL CARDINALE SEPE TERRA UNA RELAZIONE SUL TEMA SOLIDARIETA:PAROLA CHIAVE DEL NOSTRO TEMPO E HA PRESIEDUTO OGGI, INTRODUCENDONE I LAVORI, LA SESSIONE IMPEGNATA SUL TEMA IL MONDO SOFFOCA SENZA DIALOGO:RELIGIONI E CULTURE SI INTERROGANO.COME È NOTO, IL CARDINALE SEPE DA ANNI È IMPEGNATO NEL DIALOGO ECUMENICO CHE È PARTE SOSTANZIALE DEL SUO MINISTERO EPISCOPALE. PER QUESTO HA PARTECIPATO ALLE VARIE EDIZIONI DEL MEETING, INTRATTENENDO RAPPORTI ANCHE PERSONALI CON IL PATRIARCA DELLA CHIESA RUSSA, CON IL PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI, CON LARCIVESCOVO DI CIPRO.VA RICORDATO CHE FU PROPRIO IL CARDINALE SEPE, POCO DOPO IL SUO ARRIVO ALLA GUIDA DELLARCIDIOCESI PARTENOPEA, A VOLERE CHE SI REALIZZASSE PROPRIO A NAPOLI IL MEETING TENUTOSI NEL MESE DI OTTOBRE DEL 2007, CHE REGISTRO LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DEI CAPI DI TUTTE LE RELIGIONI E CONFESSIONI.