In diecimila, da piazza Dante, per dire sì alla vita. Le famiglie, i giovani i bambini di Napoli, guidati dal cardinale Sepe, ieri mattina, sotto una pioggia fitta ed insistente, rispondono all’invito dei Vescovi italiani nella trentunesima Giornata della vita dal tema «Chi soffre, non va lasciato solo». E Napoli, «dal cuore grande – dice il cardinale – invita a non lasciare soli soprattutto i giovani e i bambini», a spronarli, «nei tormenti, nelle ansie e nella solitudine del quotidiano ad aprire il loro cuore». «Oggi – spiega Sepe – non ci ha fermato nemmeno la pioggia. Non ci siamo arresi, così come deve accadere nella nostra vita: un cammino continuo nella consapevolezza che, qualsiasi cosa accada, uscirà sempre il sole della bellezza, della giustizia e della pace». È il messaggio di speranza che la chiesa di Napoli dà nella lunga passeggiata guidata dal cardinale, dal vicario episcopale monsignor Raffaele Ponte, dal direttore dell’ufficio famiglia don Salvatore Candela e a cui hanno partecipato 72 associazioni che testimoniano i valori della vita, con la regia dei responsabili dell’ufficio diocesano Mariapia e Sergio Condurro. Accanto all’arcivescovo, anche il presidente della provincia Dino Di Palma. «Siamo qui per dare coraggio a chi vive momenti di difficoltà – dice Sepe – e testimoniare che tutti insieme possiamo farcela. In città, nella chiesa ed in ogni luogo dove vive l’uomo». In testa al corteo i bambini delle scuole e dell’Acr. Sono partiti dal duomo, in trecento con un cartello: «Tutti i bambini, maschi e femmine hanno diritto alla vita, ad un nome, ad una nazionalità». Perciò, accanto e con loro, una rappresentanza di paesi diversi: America latina, Filippine, Polonia, India, Niger, Ecuador, Cile. Le etnie presenti a Napoli, la città che vuole insegnare ai suoi piccoli ad essere accogliente. La marcia dei bambini, partita dalla cattedrale, fa la sua prima tappa davanti all’ospedale Policlinico, in piazza Miraglia, prima di giungere all’incontro con l’arcivescovo. Dall’ospedale malati ed anziani si sono affacciati per salutarli e per sentirsi meno soli. «Anche Dio – ricorda il cardinale nell’omelia – ci ha dato la vita attraverso la sofferenza: non arrendetevi voi anziani, disoccupati, famiglie. La sofferenza è un utile strumento per arricchire di valori autentici la vostra esistenza». In piazza del Plebiscito, dinanzi alla basilica di S. Francesco di Paola, 44 stand di associazioni, gruppi e movimenti: ognuno con il suo messaggio ed il suo impegno di vita. C’è anche il camper della legalità, benedetto dal Papa nell’aprile del 2007, ed affidato ai giovani di Napoli per portare un messaggio di speranza nei quartieri più difficili. L’appello finale del cardinale è per le mamme ed i genitori: «A voi che vivete le difficoltà guardate la dedizione di Maria ed il lavoro silenzioso di Giuseppe e troverete in loro la forza di andare avanti».
Rosanna Borzillo (Il Mattino)