INVENTARIO DEI BENI STORICO-ARTISTICI

schede di valorizzazione

Presentato nel Museo Diocesano «Donnaregina Nuova», alla presenza del Cardinale Crescenzio Sepe, l’inventario dei Beni Mobili Storico-Artistici dell’Arcidiocesi

La Chiesa di Napoli, con la pubblicazione dell’Inventario dei beni mobili storico-artistici, ha inteso ribadire il «profondo significato» e la «grande necessità», secondo le parole del Cardinale Crescenzio Sepe, che la comunità diocesana riserva alla formazione approfondita nel campo della conoscenza, della salvaguardia e della valorizzazione dei suoi Beni Culturali (continua). 

 

Pubblicazione dell’Inventario dei beni mobili storico-artistici 

La legislazione, sia ecclesiastica che civile, attribuisce al Parroco pro-tempore la responsabilità della tutela dei beni culturali immobili e mobili dell’ente parrocchia, che il parroco assume nel momento della formalizzazione della nomina.
Per una identificazione ufficiale di questi beni la CEI e l’Arcidiocesi di Napoli hanno promosso il programma d’inventariazione che oggi viene pubblicato.
I dati dell’inventario dei beni culturali mobili, la cui redazione ha visto le parrocchie napoletane impegnate negli anni scorsi, sono stati consegnati alla CEI che li ha inseriti in un computer centrale. La stessa CEI ha elaborato un software che permette la consultazione “on line” mediante chiavi di accesso personali per ciascuna parrocchia cui ha aderito l’Arcidiocesi di Napoli.
La pubblicazione che si formalizza oggi intende ufficializzare, quindi, la consegna dell’inventario in modo “virtuale” già avvenuta mediante la consegna a tutti i Parroci delle “chiavi di accesso virtuali” (utente e password) che permettono loro la visione e la verifica on line dell’inventario del proprio patrimonio.
L’elenco degli oggetti dei quali ogni parroco ha la responsabilità diventa pertanto, con questa consegna, strumento basilare per la conoscenza dei beni stessi e utile a favorire iniziative di tutela, conservazione e valorizzazione.
L’inventario ha riguardato il patrimonio variamente espresso nelle opere di architettura, scultura, pittura, arredi, suppellettili, vesti liturgiche, strumenti musicali, ecc. presenti nelle nostre chiese. Queste opere costituiscono il volto storico e creativo della nostra comunità, modellato dal culto, dalla catechesi, dalla carità e dalla cultura mediante cui si è appresa e vissuta la fede in Gesù, nostro Salvatore. Esse sono, quindi, la testimonianza concreta della creatività artistica espressa dalle comunità che si sono susseguite nella storia bimillenaria della cristianità napoletana: un patrimonio che ha inciso significativamente nel complesso dei beni culturali del nostro territorio sia per la quantità e varietà, sia per la qualità e la bellezza. Non si possono dimenticare, infatti, gli insigni artisti che hanno messo il loro genio a servizio della Chiesa e della spiritualità della nostra gente.
La conservazione di tale patrimonio e la conoscenza di ogni singolo bene culturale si propongono come il passo previo e fondamentale per salvaguardare la memoria storica e la continuità della fruizione nel contesto ecclesiale e culturale. A questo obiettivo intende essenzialmente servire l’inventario realizzato.
Il programma di inventariazione ha interessato 291 enti (Parrocchie, chiese sussidiarie, Palazzo Arcivescovile, Seminario). E’ iniziato nel mese di novembre 2004 coinvolgendo ben 14 professionisti (Storici dell’arte, conservatori di beni Culturali e fotografi) ed è consistito, essenzialmente, nella raccolta dei dati minimi indispensabili dei singoli beni per una corretta azione di tutela, conservazione e restauro. Sono stati rilevati i dati relativi alla collocazione, alla materia e alla tecnica, allo stato di conservazione, nonché alla titolarità, alla sua inequivocabile individuazione fisica, supportata ovviamente dalla necessaria documentazione fotografica;
L’attiva collaborazione dei parroci è stata essenziale per portare a compimento il progetto. Il programma si è concluso nel mese di settembre 2011.
Ci si augura che la consultazione dell’inventario informatizzato possa  costituire il ripristino di un itinerario originale per l’educazione alla fede e uno strumento di tutela contro il rischio di furti, di vandalismo, incuria, etc., insostituibile per l’amministrazione, la tutela, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico.

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