Il Convegno Catechistico 2013 ha rappresentato la conclusione di un itinerario che, a partire dalle indicazioni operative delle lettere pastorali dell’Arcivescovo, ha impegnato i catechisti negli incontri decanali, convocati dal direttore dell’Ufficio Catechistico e coadiuvato dai suoi collaboratori.
Se l’asse portante del Piano Pastorale Diocesano è la comunione “ai diversi livelli”, gli incontri decanali sono stati un momento di effettiva comunione e condivisione. E dalla consultazione avvenuta, attraverso la lettura sociologica del prof. Accorinti e la lettura pastorale del prof. Currò (cfr. L’iniziazione cristiana a Napoli e la nuova evangelizzazione, Quaderni di riflessione 1, Verbum Ferens 2014, pagg. 35-44, ndr), abbiamo avuto la possibilità di approfondire
“le caratteristiche e le sfide della catechesi a Napoli”. Tutto questo con un’attenzione costante alla nostra terra, con le sue tradizioni di fede e di cultura.
Parlando della catechesi, l’attenzione non può non soffermarsi sul ruolo del catechista. Risulta, infatti, fondamentale la mediazione che opera il catechista nel “comunicare, educare e vivere la fede”, favorendo e incrementando quella necessaria “alleanza” con le famiglie e con il territorio.
È significativo quanto Papa Francesco, a margine del Convegno internazionale sulla catechesi, ha affermato: «Allora, guardandovi, mi chiedo: chi è
il catechista? È colui che custodisce e alimenta la memoria di Dio; la custodisce
in se stesso e la sa risvegliare negli altri [
]. È impegnativo questo! Impegna tutta la vita! Lo stesso catechismo che cos’è se non la memoria di Dio, memoria della sua azione nella storia, del suo essersi fatto vicino a noi in Cristo, presente nella sua parola, nei sacramenti, nella sua Chiesa, nel suo amore? Cari catechisti, vi domando: siamo noi memoria di Dio? Siamo veramente come sentinelle che risvegliano negli altri la memoria di Dio, che scalda il cuore?».
La Diocesi di Napoli vanta una significativa tradizione di catechisti impegnati e motivati. Il loro servizio alle comunità parrocchiali richiede, tuttavia, sempre un maggiore coinvolgimento nella lettura dei cambiamenti in atto nella Chiesa e nella società, in particolare nel nostro tessuto partenopeo.
Questa è la sfida che attende tutti noi.
Un vivo ringraziamento e la gratitudine della nostra Diocesi a don Antonio Cannatelli e a don Alessandro Gargiulo, rispettivamente direttore e vice direttore dell’Ucd nel quinquennio 2007-2012. A don Armando Sannino e ai collaboratori dell’Ufficio, che hanno preso il testimone e che si sono inseriti in spirito di continuità con quanto già lodevolmente realizzato, il nostro affettuoso e convinto sostegno.* Vicario episcopale
per l’Evangelizzazione e la Catechesi