La cantante Noa e il Rettore Lida Viganoni per il terzo “Dialogo” con la città

-in allegato le parole del Cardinale Sepe

Cari amici, vi saluto tutti e vi ringrazio per la vostra partecipazione, questa sera, a questo “Dialogo con la Città” che si svolge nella Galleria Umberto I, luogo simbolo della nostra Napoli. Saluto e ringrazio per aver accettato l’invito la famosa cantante israeliana Noà, che ho avuto il piacere di conoscere durante l’Anno Santo del Giubileo del 2000, quando la invitai a cantare in piazza San Pietro alla presenza di Papa Giovanni Paolo II. Unisco al profondo ringraziamento la mia ammirazione e stima alla professoressa Lida Viganoni, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. In questo terzo “Dialogo con la Città” abbiamo scelto di riflettere sulla frase “la bellezza ci salverà”. Essa riecheggia l’affermazione che un personaggio del celebre romanzo di Dostoevskij, “L’idiota”, ricorda di aver sentito dire al principe Miskin: «È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?». Permettetemi di dirvi che in russo suona così: mir spaset (si legge: spasiòt) krasotà. La prima parola è mir, che in quella lingua vuoi dire “mondo” ma anche “pace”, perché il “mondo”, l’umanità, dovrebbe essere unito dall’aspirazione alla concordia e all’armonia, divenendo “pace”. Quella frase, che di solito viene citata come “la bellezza salverà il mondo”, più esattamente, allora, va ripetuta nella forma passiva. Rimane però da capire – se possibile – che cos’è la bellezza per Dostoevskij: è soltanto un ideale che redime e che è collegato al bene?
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