Rassegna Stampa : da ”Avvenire” del 11 Dicembre 2019

Anche la bontà è contagiosa

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Anche la bontà è contagiosa

(Mattarella al Sermig per i 55 anni dell’Arsenale: un “condominio” di 142.000 metri quadri che opera con 856 ore di volontariato a settimana)

 

PAOLO

LAMBRUSCHI

Inviato a Torino

«La paura è contagiosa, ma anche la bontà e la pace lo sono ». Sergio Mattarella a Torino dall’Arsenale della pace, per celebrare i 55 anni del Sermig, lancia ancora una volta un messaggio chiaro a volontari e persone di buona volontà che si dedicano al prossimo nonostante la stagione dei muri e dell’odio. Accolto da un lungo e caloroso applauso, come sempre più spesso gli capita, parla da una delle eccellenze del bene in Italia, un patrimonio nazionale. L’Arsenale della pace è infatti il sogno realizzato di Ernesto Olivero e di sua moglie Maria, mancata a maggio. Una coppia normale che era giovane negli anni ’60 e che con un gruppo di amici voleva aiutare i missionari a sconfiggere la fame e la guerra nel mondo. Come i suoi predecessori, da Sandro Pertini in poi, il Capo dello Stato ricorda davanti all’arcivescovo Cesare Nosiglia e al sindaco Chiara Appendino il miracolo compiuto dal Sermig e da decine di migliaia di sostenitori che hanno trasformato l’ex arsenale militare torinese in un monastero metropo- litano di accoglienza, solidarietà e preghiera. Dove, nel 1987, durante un incontro risuonò la provocazione di un giovane clochard: «Olivero, stanotte dove dormi?» «Chiamai allora mia moglie e le dissi che quella sera sarei andato a dormire in stazione. Era un inferno e capii che dovevamo fare accoglienza di grande qualità». Da allora sono state accolte in media 1.900 persone al giorno perché col tempo, a Torino si è aggiunto l’arsenale di San Paolo del Brasile per i senza dimora, quello di Madaba in Giordania che ospita i disabili e l’eremo di Pecetto dove arrivano i bambini gravemente malati con le famiglie.

È un giorno con molti numeri, un bilancio dell’economia circolare grazie agli oggetti e ai vestiti riciclati, di rigenerazione sociale nella città, di servizi sociali offerti, di lotta allo spreco e di sostenibilità. Secondo uno studio di tre docenti dell’Università di Torino – Piercarlo Rossi, Alessandro Stanchi e Giancarlo Puddu – il bene fatto qui vale 10 miliardi. Ogni euro donato si decuplica. All’incontro del prossimo 26 marzo ad Assisi ‘L’economia di Francesco’ si iscriverà anche il Sermig per condividere l’esperienza.

«Un condominio di 142mila metri quadri che funziona

con 856 ore di volontariato a settimana » spiega Francesca Fialdini, conduttrice dell’evento. Case dove la regola numero uno è accogliere l’imprevisto e dal vocabolario, come afferma il fondatore Ernesto Olivero, «abbiamo tolto la parola abitudine ». Aggiungendovi metodo, disciplina e passione. E dove i volontari, che qui si pagano le spese, hanno donato in oltre mezzo secolo a chi ha bisogno 27 milioni di ore, realizzando 3.680 interventi umanitari in 155 Paesi. E al 93% questa grande opera si regge sul contributo di donatori ripagati. «Se la gente smettesse di aiutarci – afferma Olivero – gli arsenali chiuderebbero in tre giorni. Ognuno è importante: chi dà la vita, chi qualche ora a settimana, chi ci segue da lontano. È un movimento di bene in cui tutti sono indispensabili». Dove si fa cultura e formazione anche professionale. «Mentre giravo – aggiunge il Capo dello Stato – riflettevo sulla parola arsenale, luogo dove si lavora per produrre armi da guerra. Ma in questo arsenale si lavora per la pace che richiede opere e un impegno attivo, per essere difesa e consolidata. Questo è un momento di grandi cambiamenti che creano paure, disorientamenti e generano contrapposizioni pericolose. La paura è contagiosa, ma anche la bontà e la pace lo sono ». Emozionato il ringraziamento a Mattarella e alle migliaia di volontari e ai donatori di Ernesto Olivero. Con un momento di forte commozione ricordando la moglie, «l’amore della mia vita, senza di lei tutto questo non ci sarebbe stato». Il presidente ha poi pranzato con alcuni dei volontari storici. Dagli under 25 attivi con i ragazzi di Felicizia, perché il Sermig con le sue giornate mondiali mette sempre i giovani al centro e guarda al futuro, alla signora quasi in pensione che lava i bagni una volta alla settimana dal 2000. Venne all’Arsenale per dare una mano dopo l’alluvione, vide che i volontari del Sermig davano la precedenza alle case e ai negozi di Borgo Dora e decise, come tanti, che questo sarebbe diventato il suo posto.