Il Cardinale Crescenzio Sepe, accogliendo una cortese richiesta pervenuta dallAssociazione I Ken ONLUS di Napoli, ha avuto un incontro con una delegazione guidata dal Presidente, dottor Carlo Cremona.
Nel corso della cordiale conversazione sono state illustrate a Sua Eminenza le finalità dellAssociazione della quale fanno parte persone che vivono un diverso orientamento sessuale. A tale riguardo è stato evidenziato che tale alterità si impatta spesso con interpretazioni culturali e sociali assolutamente superficiali e prevenute, che non poche volte si traducono in atteggiamenti di dileggio e di offesa, se non addirittura di aggressione e di violenza, anche in forma grave e delittuosa, come purtroppo si è potuto registrare soprattutto in questi ultimi tempi.
E stato rivendicato dalla Associazione il diritto di vivere la propria libertà e le proprie tendenze naturali, nello spirito della civile convivenza e di quanto consentito dal nostro sistema democratico, senza che i propri comportamenti suonino come offesa alla pubblica decenza, mentre è stato espresso al Cardinale Sepe lapprezzamento degli Associati per limpegno sociale che va profondendo nella Sua azione pastorale e per lattenzione e la sensibilità che manifesta nei confronti delle persone che hanno maggiore bisogno di comprensione e di sostegno, non solo materiale ma anche morale.
LArcivescovo di Napoli, nel dirsi lieto per lincontro e nel prendere atto delle riflessioni esposte, ha sottolineato il valore fondamentale dei principi cristiani che mettono la persona al centro di tutto il lavoro di promozione umana, salvaguardandone la dignità e il rispetto, due parametri irrinunciabili che presuppongono comportamenti coerenti da parte di tutti. Lamore di Dio è per tutti, nessuno è escluso dallovile del Maestro. Rispondere allamore di Dio è comunque, sempre e in ogni caso, seguire il dettato evangelico nel rispetto di se stessi e degli altri, in armonia con il diritto naturale e gli insegnamenti della Chiesa. Il Cardinale Sepe, pertanto, ha espresso ferma condanna per ogni forma di violenza personale e, nel contempo, ha evidenziato come siano da evitare atteggiamenti esuberanti che possano risultare non solo offesa verso se stessi, ma anche una provocazione capace di suscitare atti scorretti, se non delittuosi, da parte di facinorosi o perversi. Con paterna benevolenza, infine, ha ricordato come sia possibile vivere serenamente il proprio stato, mettendosi alla sequela di Cristo, dispensatore certo di amore e di speranza.
Nel corso della cordiale conversazione sono state illustrate a Sua Eminenza le finalità dellAssociazione della quale fanno parte persone che vivono un diverso orientamento sessuale. A tale riguardo è stato evidenziato che tale alterità si impatta spesso con interpretazioni culturali e sociali assolutamente superficiali e prevenute, che non poche volte si traducono in atteggiamenti di dileggio e di offesa, se non addirittura di aggressione e di violenza, anche in forma grave e delittuosa, come purtroppo si è potuto registrare soprattutto in questi ultimi tempi.
E stato rivendicato dalla Associazione il diritto di vivere la propria libertà e le proprie tendenze naturali, nello spirito della civile convivenza e di quanto consentito dal nostro sistema democratico, senza che i propri comportamenti suonino come offesa alla pubblica decenza, mentre è stato espresso al Cardinale Sepe lapprezzamento degli Associati per limpegno sociale che va profondendo nella Sua azione pastorale e per lattenzione e la sensibilità che manifesta nei confronti delle persone che hanno maggiore bisogno di comprensione e di sostegno, non solo materiale ma anche morale.
LArcivescovo di Napoli, nel dirsi lieto per lincontro e nel prendere atto delle riflessioni esposte, ha sottolineato il valore fondamentale dei principi cristiani che mettono la persona al centro di tutto il lavoro di promozione umana, salvaguardandone la dignità e il rispetto, due parametri irrinunciabili che presuppongono comportamenti coerenti da parte di tutti. Lamore di Dio è per tutti, nessuno è escluso dallovile del Maestro. Rispondere allamore di Dio è comunque, sempre e in ogni caso, seguire il dettato evangelico nel rispetto di se stessi e degli altri, in armonia con il diritto naturale e gli insegnamenti della Chiesa. Il Cardinale Sepe, pertanto, ha espresso ferma condanna per ogni forma di violenza personale e, nel contempo, ha evidenziato come siano da evitare atteggiamenti esuberanti che possano risultare non solo offesa verso se stessi, ma anche una provocazione capace di suscitare atti scorretti, se non delittuosi, da parte di facinorosi o perversi. Con paterna benevolenza, infine, ha ricordato come sia possibile vivere serenamente il proprio stato, mettendosi alla sequela di Cristo, dispensatore certo di amore e di speranza.