L’Arcivescovo benedici i ragazzi partiti per Sydney


L’Arcivescovo benedice e incoraggia i ragazzi che sono partiti per Sydney

«Allargare gli orizzonti»


30 giovani di Napoli accompagnati da 6 sacerdoti, muniti di poncho, scaldacollo, torcia, telo e in più il foulard e il gilet dell’Ufficio di Pastorale Giovanile di Napoli, pronti per conquistare l’Australia, sono stati ricevuti sabato 5 luglio dal Cardinale Crescenzio Sepe prima della loro partenza per la Gmg di Sydney. Un incontro vero, semplice, familiare, sereno, durante il quale l’Arcivescovo ha espresso il suo vivo apprezzamento per il cammino di preparazione compiuto e ha avuto parole di incoraggiamento per la bella esperienza che i giovani di Napoli si apprestano a vivere oltreoceano.
Meno numerosi che in occasione della Gmg 2005, quella di Colonia, ma altrettanto entusiasti e motivati. Questa volta il prezzo del biglietto di viaggio è stato più proibitivo e non tutti i ragazzi sono stati in grado di pagarselo. Chi ha deciso di partecipare al grande evento della Gmg ha fatto sacrifici, qualche risparmio, ma arrivato a pochi giorni dalla partenza vive un’emozione che sale alle stelle. C’è grande curiosità per la terra australiana, affascinante e lontana. E certamente, oltre alla fondamentale motivazione di fede, oltre all’impegno ad essere testimoni, come invita il titolo di questa Gmg tratto dagli Atti degli Apostoli, c’è grande interesse per il viaggio, per le bellezze di Sydney e dintorni. «Sono tanti gli ingredienti di un’esperienza come questa – ha detto il Cardinale -; è un momento di festa, è un incoraggiamento nel continuare il proprio cammino di fede, ma c’è anche il desiderio di viaggiare, allargare gli orizzonti, conoscere altri giovani».
Durante l’incontro con l’Arcivescovo è stato proiettato anche il filmato realizzato dalla Pastorale giovanile nel quale i giovani di Napoli raccontano la loro esperienza e, soprattutto, le attese e le speranze riposte in questo viaggio. «è sempre importante custodire quello che si è vissuto – ha aggiunto il Cardinale Sepe dice -, perché la Gmg non deve essere un momento di grazia isolato, come se l’evento eccezionale bastasse a garantire un cammino. Un evento così grande ed importante può restituire ai ragazzi la freschezza del Vangelo che parla alla vita. È un’iniezione di gioia che ha una buona ricaduta anche nel quotidiano».

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