La lettera che l’Arcivescovo ha inviato ai Sacerdoti per il Giovedì Santo sull’importanza e il significato della vita presbiterale con particalre riferimento all’Anno Sacerdotale. Amati fratelli nel sacerdozio,
il Signore vi dia pace! Sento il bisogno di condividere con voi, in questo Giovedì Santo dellAnno Sacerdotale, il grande mistero della preghiera, in comunione spirituale e sacramentale con Gesù, il Figlio prediletto del Padre. 1. Pregare in Dio
Contemplando la vita di Gesù, in questo giorno del Crisma e dellUltima Cena, vogliamo rivivere la preghiera sacerdotale con la quale il Signore ha rivelato la sua intimità piena e sostanziale con il Padre.
La preghiera di Gesù è una continua e profonda invocazione al Padre affinché la gente possa vedere i segni della gloria di Dio: egli sapeva bene che il Padre, che lo aveva inviato, è sempre con lui.
Il modo deciso e naturale con il quale Gesù invoca il Padre mi fa ricordare un famoso adagio del poeta libanese Khalil Gibran: «Quando preghi non dire: Ho Dio nel cuore; ma piuttosto: Sono nel cuore di Dio».
Come è vera questa espressione per Gesù! Egli è nel cuore del Padre, ne percepisce la voce e accoglie la sua volontà nel profondo del cuore.