L’incarnazione del piano pastorale: relazione di Don Gennaro Matino

 
L’incarnazione del piano pastorale
“Organizzare la Speranza”
nei 13 decanati dell’Arcidiocesi di Napoli
2008-2009
 
“La parrocchia, cellula della Diocesi che annuncia la carità di Cristo, rimane la prima struttura che garantisce sul territorio la presenza della Chiesa….
La parrocchia, quindi, non può rispondere da sola alle sempre più numerose esigenze dei fedeli, che giustamente chiedono con forza accoglienza, incontro, condivisone e partecipazione.
Con questa consapevolezza, più volte ho proposto la creazione di una rete di comunità che favorisca una migliore presenza di Chiesa nei diversi territori e una risposta più adeguata alle esigenze pastorali.
Ho ritenuto opportuno dare vita alla comunione tra le diverse parrocchie di un territorio in modo da garantire a quel particolare contesto territoriale strutture e servizi condivisibili.”
 
È con queste parole che il nostro Arcivescovo, nel piano pastorale presentato a settembre del 2008, rimarcava la centralità della parrocchia nel rendere operativo il piano pastorale con il supporto necessario di un decanato e di un decano come animatore e coordinatore del territorio di riferimento.
L’indagine socio religiosa, realizzata nella primavera del 2008, aveva evidenziato come all’interno di territori geograficamente confinanti erano presenti realtà sociali profondamente differenti e rispetto alle quali poteva risultare più difficile portare avanti un discorso di natura unitaria.
Allo stesso modo, anche all’interno di ciascun decanato, era stato evidenziato come in taluni casi convivessero nello stesso territorio realtà profondamente differenti per storicità e tradizioni. In tali realtà è quindi comprensibile che il processo di unitarietà di indirizzo e cooperazione abbia potuto incontrare maggiori resistenze tra i fedeli e nel presbiterio stesso: (continua in allegato)
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