LITURGIA
In data 13 giugno 2020 con decreto prot. n. 597/19 su istanza del Cardinale Crescenzo Sepe, arcivescovo di Napoli, la Congregazione del Culto Divino e della Discplina dei Sacramenti, approva il testo in lingua italiana della messa propria, con le letture, la 2 lettura della Liturgia delle Ore.
S.Messa
Antifona d’ingresso: Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore essi vi guideranno con sapienza e dottrina. (Ger. 3,15)
COLLETTA
O Dio, che per amore del tuo popolo
ci hai donato il santo presbitero Vincenzo Romano
come modello di carità pastorale,
per sua intercessione e sul suo esempio,
concedi a noi tuoi figli di fare bene il bene
rimanendo uniti a Cristo, buon pastore.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli
SULLE OFFERTE
Accogli, o Signore, i nostri doni
e fa’ che, illuminati dalla tua parola,
sull’esempio di san Vincenzo Romano
ci accostiamo con fede viva al tuo altare,
per offrirti il sacrificio di salvezza.
Per Cristo nostro Signore
PREFAZIO
I pastori della Chiesa, immagine di Cristo, buon pastore.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori
Sono rivolti al Signore
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.
E’ cosa buona e giusta.
E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e ponte di salvezza, *
lodarti e ringraziarti sempre, *
Dio onnipotente ed eterno, *
per Cristo Signore nostro. *
E’ lui il pastore buono
che ha dato la vita per le sue pecore *
e continua a pascere il suo gregge *
donando alla Chiesa pastori secondo il suo cuore. *
Nella vita di san Vincenzo Romano
riconosciamo i segni del tuo amore per noi: *
nella sua voce, la tua parola *
nei suoi gesti, la tua potenza. **
Per questo dono del tuo amore, *
uniti agli angeli e ai santi, *
con voce unanime *
cantiamo l’inno della tua lode: *
Antifona alla comunione <<Rimanete in me e io in voi>>, dice il Signore.
<<Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto>>.
(Gv 15, 4 – 5)
DOPO LA COMUNIONE
O signore,
il sacramento che abbiamo ricevuto
nel ricordo di san Vincenzo Romano,
fedele ministro e apostolo dell’Eucaristia,
santichi le nostre menti e i nostri cuori,
e ci renda partecipi della natura divina.
Per Cristo nostro Signore.
PRIMA LETTURA
Ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele
Dal libro del profeta Ezechièle
3, 16 – 21
In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore: <<Figlio dell’uomo, ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Se io dico al malvagio: “Tu morirai!”, e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverto il malvagio ed egli non si converte dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato.
Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette il male, io porrò un inciampo davanti a lui ed egli morirà. Se tu non l’avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate, ma della morte di lui domanderò conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato>>
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Salmo 22 (23)
R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome. R.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
Si, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi anni. R.
CANTO AL VANGELO
Gv 15, 4a. 5b
R. Alleluia, alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore:
chi rimane in me porta molto frutto.
R. Alleluia, Alleluia.
VANGELO
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.
† Dal Vangelo secondo Giovanni
15, 1 – 8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: <<Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli>>.
Parola del Signore.
Liturgia delle Ore
Dal Comune dei pastori e dottori della Chiesa, con salmodia del giorno del salterio.
Ufficio delle letture
SECONDA LETTURA
Dagli scritti di san Vincenzo Romano, presbitero
(Testamento spirituale, Archivio della Parrocchia di Santa Croce in Torre del Greco, Manoscritti)
La carità fraterna ci assicura il paradiso
Dilettissimi fratelli, debbo, quasi costretto da forti voci interiori, lasciarvi un importantissimo ricordo (non so se sia l’ultimo), di conservare il preziosissimo tesoro della carità fraterna, la quale è il solo distintivo carattere interno dei veri discepoli di Gesù Cristo: <<Da questo riconosceranno tutti che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri>> (Gv 13, 35) e più particolarmente di ogni sacerdote, il quale per speciale misericordia di Dio è stato scelto, e separato dal resto degli uomini, affinchè impiegasse tutto sé, per sempre esercitare gli atti di tal carità in tutte le circostanze, per il vero bene di ogni sorta di persona (cfr. Eb 5, 1).
La medesima carità fraterna è il segno più certo di predestinazione alla vita eterna: <<Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli>> (1Gv 3, 14a); come, al contrario, la prevaricazione da detta carità è io segno più certo della riprovazione: <<Chi non ama i fratelli rimane nella morte>> (1Gv 3, 14b).
Tal carità è l’essenziale dell’evangelica religione, senza la quale tutte le altre opere buone sono apparenti cortecce senza midollo, e perciò non sono gradite a Dio né premiate.
Come l’Eterno Padre pose nel paradiso terrestre l’albero della scienza, da cui sarebbe derivata la vera felicità di Adamo e de’ suoi discendenti, o l’infelicità loro, se si fosse astenuto il primo uomo di mangiarne il frutto o se l’avesse mangiato, avendo lo stesso Dio in contrassegno del suo infinito dominio sopra le creature proibito il mangiarne colla minaccia d’indubitata morte; così il Divin Figliuolo nostro Salvatore ha piantato in segno della sua ardentissima carità verso l’uomo, come un albero distintivo e come una espressa dichiarazione di suo testamento nell’ultima sera di sua vita mortale, manifestando la sua assoluta volontà, dicendo: <<Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni con gli altri>> (Gv 15,12). Osservandosi uesto, si osserva tutta la legge: <<Chi ama il prossimo adempie la legge>> (Rm 13,8). E perciò coloro, i quali in tutte le sue parti l’adempiano, sono sicuri di essere graditi al nostro amante Redentore e da lui salvati.
Cari, cari, carissimi fratelli, con la faccia per terra, con tutto il calore vi prego di adempiere prontamente e interamente questo precetto, non solo per dar gusto ed il dovuto onore al nostro amatissimo Divin Redentore ed essere sempre benedetti e premiati da lui, ma anche per confondere la superbia degli spiriti infernali, i quali vanamente e falsamente si vantano di essere più potenti dell’Altissimo e per via di bugie e d’inganni seducono tanti poveri uomini.
Procuriamo, dunque, con tutti gli sforzi, a qualunque costo, di eseguire sì importante precetto della carità fraterna, affinchè possiamo godere il Sommo Bene in compagnia di tanti milioni di fratelli e sorelle per tutta l’eternità nel cielo, dove regna per sempre la perfetta continua carità. Amen.
RESPONSORIO Cfr. 1 Tm 6, 11 – 12; Tt 2,1
R. Tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza; * combatti la buona battaglia della fede, per raggiungere la vita eterna.
V. Insegna tutto ciò che è conforme alla sana dottrina;
R. combatti la buona battaglia della fede, per raggiungere la vita eterna.
ORAZIONE
O Dio, che per amore del tuo popolo ci hai donato il santo presbitero Vincenzo Romano come modello di carità pastorale, per sua intercessione e sul suo esempio, concedi a noi tuoi figli di fare bene il bene rimanendo uniti a Cristo, buon pastore. Egli è Dio.