Marc Chagall: la teologia mistica dipinta

Oltre 150 opere divise in 4 sezioni, dal 15 febbraio al 30 giugno nella basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. La presentazione del Rettore della Basilica Vincenzo De Gregorio

Luogo: Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, piazzetta Pietrasanta 17-19Telefono: 081/1865941; 081/1865991Orari di apertura: 10-20 tutti i giorniCosto: 14 euro; ridotto 12 euro

“Mia soltanto, è la patria della mia anima”: così Marc Chagall grida e denuncia il suo universo interiore. In questo universo si racconta, come accade per ogni artista, la storia del mondo così come la sensibilità, l’intreccio delle esperienze, la visione religiosa e l’impatto con le vicende politiche l’hanno configurata. Il suo è un mondo che affonda nell’esperienza religiosa di Israele le sue radici: anche lui è l’Ebreo errante nel viaggio continuo alla ricerca della patria promessa che di volta in volta si staglia sull’orizzonte e poi svanisce per orientare lo sguardo e la volontà verso altre mete. In questo viaggiare continuo Chagall assorbe quanto di nuovo l’orizzonte nel quale vive gli procura. Anche per lui, ebreo, il comando contenuto nella Legge di Mosè, di non dipingere e raffigurare nessuna immagine, sarebbe stato un impedimento ineludibile; invece dipinge e raffigura, assumendo dal mondo russo, quello delle icone e dell’infinita ricchezza di immagini del Cristo, della Madre di Dio, dei Santi della tradizione greco/slava, la multiforme galleria iconografica che diventerà la cifra stabile della sua opera.
La mostra allestita nella basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta, in Napoli, è speculare al mondo stratificato della stessa. Dalle fondamenta greco/romane e cristiane delle origini, al barocco delle strutture architettoniche del Fanzago, la basilica è come il mondo interiore di Chagall, guidato da una sola idea: il senso religioso della vita. Questo  gli ha permesso di rimanere ebreo ma di essere anche russo; gli ha permesso di partecipare agli eventi rivoluzionari che avrebbero capovolto la sua patria russa, ma di allontanarsene. Sempre il senso religioso della vita gli ha consentito di fare suo il compatriota Gesù di Nazareth e porre in parallelo le sofferenze del Maestro di Nazareth crocifisso con quelle degli Ebrei del suo tempo ma, pure, con quelle di tutta l’umanità. Questa visione religiosa, ma non confessionale, gli ha permesso di dipingere vetrate per le chiese e avvicinarsi agli uomini del suo e del nostro tempo raccontando, con i suoi colori vivaci e gli accostamenti di cose e di anime sempre fitti e intensi, all’interno del perimetro anche angusto delle sue superfici dipinte, la vita.
La Basilica della Pietrasanta si colloca, maestosa ed imponente, sul Decumano maggiore della Città, indicando come una pietra miliare la direzione versa la quale dirigere i passi delle persone che, intorno, lavorano, amano, soffrono, commerciano, divagano nell’intricato dedalo di vicoli e strade. Chagall, in questa singolare mostra nel cuore della Pietrasanta, racconta ai visitatori il suo itinerario di pellegrino della vita che ha vissuto le medesime esperienze tanto umane, e indica ancora quale sia la direzione verso la quale dirigere i nostri passi a volte incerti. Il senso religioso della vita: in queste due parole è racchiusa l’idea di “legame = re-ligare = legare a doppio filo” e quella di indicazione e di direzione verso la quale andare. E’ il messaggio eterno che lo Spirito ha assegnato agli Artisti di ogni tempo facendone i portatori del suo messaggio e dimostrazione della sua presenza nella Storia. Marc Chagall è tra questi.
Vincenzo De Gregorio
Rettore della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta
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