Materdomini

-in allegato la meditazione e le conclusioni del Cardinale Sepe

Carissimi,ci riuniamo nel nome del Signore perché vogliamo ascoltare che cosa lo Spirito dice alla nostra Chiesa. Ho accolto volentieri la proposta di dedicare questa mezza giornata ad un momento di preghiera, di meditazione, di riflessione. Perché vogliamo predisporci con sincerità allo Spirito che non farà mancare la sua assistenza. Riuniti nel mio nome due, tre o tanti, io sono in mezzo a voi, ha detto il Signore. E allora cerchiamo di sgombrare il terreno, la nostra mente ed il nostro cuore da tutto ciò che può impedirci l’apertura alla venuta dello Spirito, alla presenza di Cristo e ascoltiamo quello che il soffio dello Spirito ci dice per svolgere con impegno, generosità e amore questo compito che ci è stato affidato. Siamo venuti qui per pregare, per esaminare, per discutere. È così che vogliamo vivere la nostra ecclesialità e la nostra comunione fraterna.In questa meditazione intendo fare una verifica non solo di quello che è stato il nostro cammino fino ad oggi, di come si sono potuti realizzare il nostro ministero pastorale, le nostre attività religiose e laicali, ma anche un cammino in retrospettiva dal mio arrivo a Napoli, in particolare dal settembre 2008, quando ho consegnato a tutti voi, il Piano pastorale diocesano. In tal senso vorrei comunicarvi delle mie sensazioni, cosa vivo nel mio cuore dopo aver incontrato tutti gli organismi di comunione e di partecipazione, come conseguenza del nostro stare e camminare insieme.  

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