Dopo lo straordinario interesse suscitato dallesposizione, per la prima volta a Napoli, del Cristo ritrovato attribuito a Michelangelo, che prosegue fino al 31 gennaio, il Museo Diocesano di Napoli accoglie un altro capolavoro del grande maestro: il Crocifisso di Santo Spirito, la cui esposizione sarà inaugurata, alla presenza di Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe, giovedì 3 dicembre alle ore 12, e proseguirà anchessa fino alla fine di gennaio.
Si tratta di una scultura in legno policromato, alta 139 cm. che Michelangelo scolpì alletà di diciassette anni, e che lasciò al Convento di Santo Spirito quale ringraziamento per lospitalità ricevuta dopo la morte del suo protettore Lorenzo il Magnifico. Fu, infatti, proprio presso lospedale annesso al complesso monumentale che il giovane Michelangelo ebbe la possibilità di approfondire la conoscenza delle scienze anatomiche, che gli permisero di perfezionare la straordinaria resa plastica delle sue opere.
L’opera venne riconosciuta come tale solamente negli anni sessanta, durante una catalogazione di Margrit Lisner, che attribuì la paternità dell’opera a Michelangelo, facendo iniziare nel 1964 il primo restauro. Dopo un ultimo restauro recentemente realizzato dal Museo della Casa di Buonarroti, la scultura è stata collocata presso la Cappella Barbadori della sagrestia di Giuliano da Sangallo, che presenta la spazialità ideale per esaltare le caratteristiche e la qualità artistica del Crocifisso. Dopo questa definitiva collocazione lopera viene esposta per la prima volta in una sede diversa.
La presenza dei due Crocifissi a Napoli, fortemente voluta dal Cardinale Crescenzio Sepe, rappresenta quindi unoccasione unica e irripetibile, sia per il pubblico che per studiosi e addetti ai lavori, per ammirare e studiare le due opere insieme, nello scenografico contesto del Coro delle Monache della Chiesa di Donnaregina, sede del Museo Diocesano di Napoli.
Un nuovo importante evento di arte e di fede, reso possibile grazie alla disponibilità del Sindaco di Firenze e dei Padri Agostiniani del Complesso Monumentale di Santo Spirito, nonché alla preziosa collaborazione delle Istituzioni: a partire dal Ministero per i Beni Culturali, alla Direzione del Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni, allAssessorato per i Beni Culturali della Regione Campania, ed in particolare alla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della città di Firenze.
Si tratta di una scultura in legno policromato, alta 139 cm. che Michelangelo scolpì alletà di diciassette anni, e che lasciò al Convento di Santo Spirito quale ringraziamento per lospitalità ricevuta dopo la morte del suo protettore Lorenzo il Magnifico. Fu, infatti, proprio presso lospedale annesso al complesso monumentale che il giovane Michelangelo ebbe la possibilità di approfondire la conoscenza delle scienze anatomiche, che gli permisero di perfezionare la straordinaria resa plastica delle sue opere.
L’opera venne riconosciuta come tale solamente negli anni sessanta, durante una catalogazione di Margrit Lisner, che attribuì la paternità dell’opera a Michelangelo, facendo iniziare nel 1964 il primo restauro. Dopo un ultimo restauro recentemente realizzato dal Museo della Casa di Buonarroti, la scultura è stata collocata presso la Cappella Barbadori della sagrestia di Giuliano da Sangallo, che presenta la spazialità ideale per esaltare le caratteristiche e la qualità artistica del Crocifisso. Dopo questa definitiva collocazione lopera viene esposta per la prima volta in una sede diversa.
La presenza dei due Crocifissi a Napoli, fortemente voluta dal Cardinale Crescenzio Sepe, rappresenta quindi unoccasione unica e irripetibile, sia per il pubblico che per studiosi e addetti ai lavori, per ammirare e studiare le due opere insieme, nello scenografico contesto del Coro delle Monache della Chiesa di Donnaregina, sede del Museo Diocesano di Napoli.
Un nuovo importante evento di arte e di fede, reso possibile grazie alla disponibilità del Sindaco di Firenze e dei Padri Agostiniani del Complesso Monumentale di Santo Spirito, nonché alla preziosa collaborazione delle Istituzioni: a partire dal Ministero per i Beni Culturali, alla Direzione del Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni, allAssessorato per i Beni Culturali della Regione Campania, ed in particolare alla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della città di Firenze.
Museo Diocesano di Napoli
Largo Donnaregina – 80138 – Napoli
Tel. 081 557 13 65 – Fax 081 299 480
info@museodiocesanonapoli.it
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