Dopo linaugurazione ufficiale della Mostra del «Cristo ritrovato», attribuito a Michelangelo, che l11 maggio scorso ha visto, intorno al Cardinale Sepe che si era prodigato perché anche Napoli potesse ospitare lopera, una larga presenza di autorità civili e militari, rappresentanti del Governo e delle Istituzioni locali, studiosi, critici darte, osservatori e giornalisti, cresce sempre di più linteresse per lopera michelangiolesca.Flussi di turisti italiani e stranieri, cittadini napoletani e campani, affollano ogni giorno la Chiesa di Donnaregina Nuova e le pregevoli sale espositive del Museo Diocesano, che si è organizzato in maniera adeguata alle esigenze del pubblico: prolungato lorario di accesso che va dalle ore 9.30 alle ore 19 di tutti i giorni. La domenica la chiusura è fissato per le ore 14. Il martedì, invece, il Museo resta chiuso.Entusiasti sono i commenti di quanti si recano ad ammirare le numerose opere di Giordano, di Vaccaro, di Solimena e di tantissimi altri pittori soprattutto napoletani, ospitate dal Museo Diocesano. Ancora più entusiasmanti le reazione per il piccolo Cristo Ritrovato, la cui contemplazione quasi mistica, sfocia in un vero e proprio trattato di anatomia, tanto precisi e perfetti sono i lineamenti del volto, i muscoli, i tendini, i polpacci, i piedi e le mani.Lopera, che gran parte degli studiosi e dei critici darte ha attribuito a Michelangelo, resterà in mostra nel Museo Diocesano fino a domenica 12 luglio e, alla luce dei numerosi e continui flussi di visitatori di questi giorni, si pensa che si possa arrivare, alla fine, ad una cifra complessiva di presenze pari se non superiore a quelle registrate a Milano e in Sicilia . Napoli, 19 maggio 2009