Il Cardinale Crescenzio Sepe in Cina, dal 24 al 29 ottobre, sulle orme di Matteo Ripa, che partì da Napoli come missionario per la Cina all’inizio del Settecento e quando tornò, molti anni più tardi, fondò il Collegio dei Cinesi, primo nucleo dell’attuale Università di Napoli L’Orientale. Rapporti molto antichi, dunque, tra Napoli e la Cina e il Card. Sepe ha voluto intensificarli nuovamente, dopo l’incontro «Per un mondo senza violenza. Religioni e culture in dialogo», organizzato nel 2007 dall’Arcidiocesi di Napoli unitamente alla Comunità di Sant’Egidio.
Nell’ottobre 2009, infatti, egli ha promosso un convegno storico e culturale, in collaborazione con l’Università degli Studi L’ Orientale e la Comunità di Sant’Egidio, sui rapporti tra Napoli e la Cina, ieri ed oggi, con la partecipazione di numerosi studiosi cinesi, i quali lo hanno calorosamente invitato a visitare il loro Paese. Nei giorni scorsi, il cardinale Sepe ha potuto accettare l’invito e si è recato in Cina, visitando Pechino e Shanghai, insieme ad una delegazione della Comunità di Sant’Egidio, guidata dal presidente prof. Marco Impagliazzo.
A Pechino, negli incontri con gli studiosi dell’Accademia delle Scienze Sociali e di altre università, l’Arcivescovo ha approfondito la situazione delle religioni nel mondo globalizzato, con particolare riferimento a quella della Chiesa Cattolica in Italia e in Cina. Egli ha inoltre visitato alcune chiese della capitale cinese e ha incontrato il vescovo Li Shan. Ha poi avuto un incontro con Wang Zou’an, Direttore dell’Ufficio Affari Religiosi del Consiglio di stato – una sorta di Ministro degli Affari religiosi – sul ruolo positivo del cattolicesimo nello sviluppo di società sempre più dominate dalla competizione economica e dai problemi che ne conseguono (come disuguaglianze sociali e povertà ma anche vuoto spirituale e incertezza morale).
Si usa dire, in questi casi, che l’incontro è stato “franco e cordiale”, ma stavolta i due aggettivi non sono retorici. Proprio il clima di comprensione reciproca che si è instaurato immediatamente ha, infatti, spinto Wang Zou’an a riconoscere l’esistenza di problemi irrisolti e il Cardinale Sepe ha contraccambiato con spiegazioni e consigli molto apprezzati da parte cinese. Ne è scaturita una concreta prospettiva di maggiore collaborazione tra la Cina e l’Italia, con particolare riferimento al ruolo che i cattolici possono svolgere.
A Shanghai,il Porporato ha incontrato il vescovo Jin Luxian e il suo ausiliare,mons. Xing Wezhui. Malgrado i suoi 94 anni, di cui molti trascorsi in prigione, il vescovo Jin Luxian ha condiviso con il cardinale molte speranze per il futuro della Chiesa in Cina e nel mondo. Il Cardinale Sepe ha poi celebrato nella Cattedrale di Shanghai e si è recato in pellegrinaggio al santuario mariano di Sheshan. In questa città, egli ha inoltre partecipato al convegno «Vivere insieme nelle città multiculturali», promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, che si è tenuto nel Padiglione Italia dell’Expo Universale di Shanghai, dove studiosi cinesi e italiani hanno affrontato da diverse angolazioni un tema che, ha detto il presidente della Comunità di Sant’Egidio, pone la sfida dell’integrazione e di «immaginare creativamente strategie per vivere insieme, tenendo conto del fenomeno planetario delle emigrazioni, in un momento in cui la maggioranza della popolazione mondiale vive nelle città».
Dalla storia della città di Napoli viene un forte insegnamento a vivere insieme tra persone di nazionalità, culture e religioni diverse, ha sottolineato il Cardinale Sepe, ricordando che la Diocesi di Napoli accoglie una rilevante comunità cinese. Il colloquio è stato concluso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa. «Il tema scelto – ha detto Napolitano – è particolarmente importante in un tempo in cui se non c’è accoglienza verso gli stranieri e i migranti si creano conflitti e perfino guerre». Il Presidente Napoletano non ha mancato di esprimere il suo apprezzamento per la Comunità di Sant’Egidio e ha voluto salutare il suo “grande amico”, il Cardinale Crescenzio Sepe, dandogli appuntamento a Napoli.
A Pechino, negli incontri con gli studiosi dell’Accademia delle Scienze Sociali e di altre università, l’Arcivescovo ha approfondito la situazione delle religioni nel mondo globalizzato, con particolare riferimento a quella della Chiesa Cattolica in Italia e in Cina. Egli ha inoltre visitato alcune chiese della capitale cinese e ha incontrato il vescovo Li Shan. Ha poi avuto un incontro con Wang Zou’an, Direttore dell’Ufficio Affari Religiosi del Consiglio di stato – una sorta di Ministro degli Affari religiosi – sul ruolo positivo del cattolicesimo nello sviluppo di società sempre più dominate dalla competizione economica e dai problemi che ne conseguono (come disuguaglianze sociali e povertà ma anche vuoto spirituale e incertezza morale).
Si usa dire, in questi casi, che l’incontro è stato “franco e cordiale”, ma stavolta i due aggettivi non sono retorici. Proprio il clima di comprensione reciproca che si è instaurato immediatamente ha, infatti, spinto Wang Zou’an a riconoscere l’esistenza di problemi irrisolti e il Cardinale Sepe ha contraccambiato con spiegazioni e consigli molto apprezzati da parte cinese. Ne è scaturita una concreta prospettiva di maggiore collaborazione tra la Cina e l’Italia, con particolare riferimento al ruolo che i cattolici possono svolgere.
A Shanghai,il Porporato ha incontrato il vescovo Jin Luxian e il suo ausiliare,mons. Xing Wezhui. Malgrado i suoi 94 anni, di cui molti trascorsi in prigione, il vescovo Jin Luxian ha condiviso con il cardinale molte speranze per il futuro della Chiesa in Cina e nel mondo. Il Cardinale Sepe ha poi celebrato nella Cattedrale di Shanghai e si è recato in pellegrinaggio al santuario mariano di Sheshan. In questa città, egli ha inoltre partecipato al convegno «Vivere insieme nelle città multiculturali», promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, che si è tenuto nel Padiglione Italia dell’Expo Universale di Shanghai, dove studiosi cinesi e italiani hanno affrontato da diverse angolazioni un tema che, ha detto il presidente della Comunità di Sant’Egidio, pone la sfida dell’integrazione e di «immaginare creativamente strategie per vivere insieme, tenendo conto del fenomeno planetario delle emigrazioni, in un momento in cui la maggioranza della popolazione mondiale vive nelle città».
Dalla storia della città di Napoli viene un forte insegnamento a vivere insieme tra persone di nazionalità, culture e religioni diverse, ha sottolineato il Cardinale Sepe, ricordando che la Diocesi di Napoli accoglie una rilevante comunità cinese. Il colloquio è stato concluso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa. «Il tema scelto – ha detto Napolitano – è particolarmente importante in un tempo in cui se non c’è accoglienza verso gli stranieri e i migranti si creano conflitti e perfino guerre». Il Presidente Napoletano non ha mancato di esprimere il suo apprezzamento per la Comunità di Sant’Egidio e ha voluto salutare il suo “grande amico”, il Cardinale Crescenzio Sepe, dandogli appuntamento a Napoli.