1 maggio 2020

Niente sia come prima: salute, sicurezza e libertà nel lavoro

Messaggio del Cardinale Crescenzio Sepe al mondo del lavoro

Pubblichiamo il testo integrale dell’ accorato messaggio del Cardinale Crescenzio Sepe in occasione della Festa di San Giuseppe, patrono dei lavoratori.

Carissime lavoratrici e carissimi lavoratori,

l’emergenza conseguente alla diffusione del Covid-19 non consente, quest’anno, di celebrare con Voi la Festa del Lavoro, come ho sempre fatto nel passato. Tuttavia, non voglio far mancare la mia vicinanza e il mio pensiero in questo tempo che si presenta difficile e pieno di incognite.

L’emergenza sanitaria ha portato con sé una nuova emergenza economica. L’interruzione di tante attività produttive e commerciali rischia di mettere in ginocchio e di far sparire tante aziende, con gravissima ripercussione sulla occupazione. Gli imprenditori, che in questi anni hanno fatto non pochi sforzi per superare la crisi e creare lavoro, oggi si trovano sulle spalle ingenti debiti e grandi punti interrogativi circa il futuro delle loro aziende.

Nulla sarà come prima per i settori che sono andati in sofferenza e vivono l’incertezza del domani: nel nostro territorio, dal turismo alla ristorazione, dal mondo della cooperazione e del Terzo settore alla filiera dell’agricoltura, dalla cultura alle fiere e ai mercati.

Turismo, Ristorazione e Commercio sono allo stremo: affitti da pagare e stipendi da corrispondere ai dipendenti; i datori di lavoro sono rimasti senza liquidità, mentre la ripartenza si preannuncia incerta e piena di ombre. E poi ci sono quei tanti che vivono di espedienti e lavoro sommerso che sono rimasti senza  alcun lucro per sostenere la propria famiglia.

Giorno dopo giorno, ora dopo ora, verifichiamo l’angoscia che prende padri e madri di famiglia che non riescono a mettere un piatto a tavola per i loro figli. Per Grazia di Dio in queste settimane la Caritas e altre associazioni caritatevoli si sono messe in moto e, consegnando cibo e buoni pasto, hanno assicurato la sopravvivenza.

Questo tempo ci ha fatto comprendere quanto siano importanti la solidarietà, l’interdipendenza e la necessità di fare squadra per sostenere e dare speranza ai più fragili.

In questo contesto sociale così precario e preoccupante, un saluto cordiale desidero rivolgere alle Organizzazioni Sindacali che, con enorme difficoltà, cercano di farsi interpreti e portatori delle attese e delle istanze di tanti che rischiano di perdere definitivamente il lavoro, di quelli che il lavoro hanno già perso e di coloro che non lo hanno mai avuto. A loro rivolgo espressioni di vicinanza e di incoraggiamento a continuare a svolgere il loro prezioso ruolo di intermediazione.

Un pensiero particolare, poi, voglio dedicare a lavoratori speciali quali sono i medici, gli infermieri e tutto il personale che in questo difficile tempo si sta  dedicando, con generosità e abnegazione, alle persone che si sono ammalate per il Coronavirus. Il loro è  stato un impegno straordinario che ha visto tanti operatori sanitari prendersi cura delle persone contagiate senza risparmiarsi, in alcuni casi fino a perdere la propria vita. Una testimonianza che ci spinge ad andare avanti con speranza, per cogliere la sfida di rendere il mondo una casa comune.

Con questo auspicio nel cuore e con il ricordo commosso delle tante vittime ci apprestiamo a celebrare la Festa del 1° Maggio di quest’anno, nella speranza che veramente più nulla torni ad essere come prima, nel senso che per tutti ci siano salute, sicurezza e libertà ma anche lavoro e benessere.

Rivolgiamo alla Madre di Dio il nostro  sguardo e affidiamoci alla sua misericordia.

Dio Vi benedica e ‘a Maronna V’accumpagna!

                                                                                     + Cardinale Crescenzio Sepe

 

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