“Non potevate venire a trovarmi, allora sono venuto io”

Itinerario diocesano di formazione permanente per l'Anno Pastorale 2019-2020

“Non potevate venire a trovarmi, allora sono venuto io” (S. Giovanni XXIII ai detenuti di Regina Coeli) 
Le parole che Gesù rivolge ogni giorno anche agli ammalati attraverso il preziosissimo servizio dei ministri straordinari della Comunione. Per la formazione permanente dei ministri straordinari della comunione, l'ufficio diocesano propone tre tappe da sviluppare nel decanato durante l'anno pastorale. A livello diocesano l'ufficio propone due momenti di preghiera (adorazione eucaristica) presso la Basilica di Capodimonte e il consueto convegno diocesano.
Nel corso dell'anno non si trascuri il rinnovo del mandato, secondo le modalità dettate dall'ufficio.

Percorso diocesano

Giovedì 17 ottobre Adorazione Eucaristica presso la Basilica Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte.

Programma:
– ore 17.30 Adorazione Eucaristica;
– ore 18.15 Celebrazione del Vespro e benedizione eucaristica. Conclusione prevista per le ore 19.
Da sabato 25 a lunedì 27 gennaio 2020,
Convegno Diocesano dei Ministri Stra –
ordinari della Comunione presso la Ba –
silica Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte.
La nuova edizione italiana del Messale Romano
Il Messale: il libro del Popolo di Dio Le variazioni alle preghiere del Gloria e del Padre nostro.
Giovedì 11 giugno 2020, verso la celebrazione del Corpus Domini, Adorazione Eucaristica presso la Basilica Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte.
Programma:
– ore 18.30, Celebrazione Eucaristica, per chi volesse anticiparsi con l'orario; ore 19, accoglienza dei ministri straordinari e inizio dell'Adorazione Eucaristica fino alle 19.45.
Segue la preghiera del Vespro e la benedizione eucaristica. Conclusione prevista per le 20.30.
Le date in cui realizzare le seguenti tappe sono scelte in base al calendario decanale.
Prima tappa
Per una liberazione del cuore.
Icona biblica di riferimento: Matteo 11, 1-15 – L'inchiesta di Giovanni.
La malattia, come il carcere, non incatena il cuore.
La domanda di Giovanni il Battista dal carcere, «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?», lo apre ad una grande verità: la guarigione dei malati e soprattutto l'evangelizzazione dei poveri, segno di Gesù che non è un giudice inappellabile ma un Messia attento e misericordioso.
Il ministro straordinario della Comu nione in ascolto delle domande dell'ammalato.
Seconda tappa
Per una imitazione del Maestro.
Icona biblica di riferimento: Matteo 18, 21-35 – Il perdono cristiano.
La domanda di Pietro, «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?», diventa la porta per una contemplazione inattesa della conoscenza di Dio-Amore. La sua smisurata misericordia ha un prezzo: comportarsi allo stesso modo.
Se uno riceve deve sapere anche dare, se l'uomo ha trovato grazia deve saperla accordare, se ha avuto molto deve saper fare altrettanto.
Il ministro straordinario della Comunione testimone e persuasore della misericordia di Dio, soprattutto quando ad inasprire è proprio la malattia e le sue conseguenze.
Terza tappa
Per una rilettura della nostra vita (ammalato e ministro) alla luce del mistero pasquale.
Icona biblica di riferimento: Luca 24, 13 27 – I discepoli di Emmaus
«Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
Gli occhi dei discepoli erano incapaci di riconoscerlo. Lo avevano con loro, la speranza era risorta e loro sembravano talmente avviliti e chiusi nel buio del cuore da non riuscire a uscire fuori da quel racconto sofferto.
Uomini in cammino, come tale è la Chiesa, perennemente in uscita, itinerante, per sua definizione missionaria.
Il ministro straordinario della Comunione compagno di viaggio di chi soffre, pronto, con Gesù e come Gesù, ad aiutare a superare la tristezza, male terribile della vita.
Si suggerisce di avere come riferimento per l'approfondimento delle tre tappe della formazione decanale il Catechismo “Andate in città” (Sesta porta, Visitare i carcerati pagine 170 – 193), e la Lettera Pastorale del Cardinale Crescenzio Sepe.
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