Il Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) prevede che chi intende contribuire alla realizzazione di lavori di restauro e risanamento conservativo su beni di interesse artistico e storico, soggetti a regime vincolistico di cui al D. Lgs. 42/04 (Codice dei Beni Culturali), può fruire di sgravi fiscali.
L’art. 15, c1, lett. h) del Testo unico prevede, infatti, che le persone fisiche possono detrarre dall’irpef lorda il 19% delle erogazioni liberali in denaro a favore dello Stato, di Enti locali territoriali, di fondazioni, e di associazioni legalmente riconosciute che senza scopo di lucro, svolgono o promuovono attività di studio… manutenzione, protezione o restauro di beni di interesse storico ed artistico.
Analogamente, per quanto riguarda le imprese, l’art. 100, c.2, lett. f) del Tuir dispone la deducibilità dal reddito di impresa dell’intero ammontare delle erogazioni in denaro a favore dello Stato, di Enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e di associazioni legalmente riconosciute che senza scopo di lucro svolgono o promuovono attività di studio… manutenzione, protezione o restauro di beni di interesse storico ed artistico.
Le norme citate non si riferiscono espressamente alle Parrocchie e nemmeno agli enti ecclesiastici, ma il Consiglio di Stato, con parere n. 66/1989, ha chiarito che il riferimento del Tuir alle “Associazioni e fondazioni” deve intendersi in senso estensivo e tale da ricomprendere alche le Parrocchie. La normativa, spiegano i giudici amministrativi, è stata introdotta allo scopo di perseguire, attraverso lo strumento dell’agevolazione tributaria, finalità di tutela e di valorizzazione dei beni di rilevante interesse culturale.
Le conclusioni del Consiglio di Stato sono state recepite dall’Amministrazione finanziaria, la quale ha espressamente riconosciuto le parrocchie come possibili beneficiarie delle suddette erogazioni in quanto: 1) sono enti riconosciuti (art. 29 della L. 20 maggio 1985, n 222); 2) non perseguono fini di lucro; 3) realizzano interventi su beni culturali tutelati ai sensi del D. Lgs. 42/04.
L’elargizione, da parte delle persone fisiche, deve essere effettuata (art. 15, c.1, lett. h) del Tuir) sulla base di una apposita convenzione da stipularsi in forma scritta tra il soggetto erogatore ed il soggetto beneficiario. Per quanto riguarda le imprese erogatrici, invece, anche se l’art. 100, lett. f) non proponga la necessità di una convenzione ad hoc, per usufruire dello sgravio fiscale devono presentare in allegato ad apposita istanza alla Soprintendenza di settore competente, in luogo della convenzione, un dettagliato progetto dell’iniziativa che si intende sostenere completo di tutti i dati relativi alle previsioni di spesa.
Per poter fruire delle agevolazioni descritte, infine, le erogazioni devono essere effettuate avvalendosi di sistemi di pagamento che ne garantiscano la tracciabilità: banca, ufficio postale, sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del D. Lgs. 241/1997, al fine di conseguire lo svolgimento degli opportuni controlli.
L’albero glorioso che spiega il mistero
di Michael John Zielinski (abate vicepresidente della Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa).
La croce identifica il cristianesimo, riunendo nel mistero l’abbassamento e l’innalzamento di Cristo. Per questo il credente acclama Ave, crux gloriosa. La teologia dell’incarnazione del Verbo dà ragione della kènosis, lo “svuotamento” di Dio, poiché attraverso di essa si manifesta la potenza della risurrezione salvifica di Cristo. (continua)
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Riccardo Muti scrive la prefazione del libro di Ratzinger “Lodate Dio con arte”
Senza dubbio non è necessario essere Papa per frequentare il mondo della musica come fa Papa Ratzinger che, alla sua veneranda età e con tutti gli impegni che suppongo comporti il suo alto incarico di Pastore di tutta la Chiesa, non disdegna mettersi lui stesso al pianoforte e alimentare il suo spirito suonando i suoi autori preferiti. E’ però un grande dono per l`umanità e per la Chiesa all`inizio del terzo millennio avere un Papa che rivendica spazio e rispetto nella Chiesa e nella società civile per quest`alta espressione umana. (Continua)
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LA FORZA DEL PASSATO di Antonio Paolucci
In mostra ai Musei Vaticani arredi liturgici scampati dal terremoto d’Abruzzo
Chi ha esperienza delle grandi catastrofi che hanno colpito l’Italia sa che gli oggetti di arte minore conservati nelle chiese sono i più vulnerabili e più esposti alla dispersione e all’oblio (Continua)
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Incontro agli Artisti di Gianfranco Ravasi
La grande sfida dell’artista è quella di “carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità”. Così, il 7 maggio 1964, Paolo VI nella cappella Sistina si rivolgeva agli artisti da lui convocati per riprendere un dialogo, anzi, per ristabilire – come egli ribadiva – un’alleanza nuova tra l’ispirazione divina della fede e l’ispirazione creatrice dell’arte.(continua)
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Annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità
In un mondo dove crescono “i segni di rassegnazione, di aggressività, di disperazione” gli artisti sono chiamati a essere “annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità”. È l'”amichevole e appassionato” appello che Benedetto XVI ha rivolto agli artisti incontrati nella Cappella Sistina sabato mattina, 21 novembre. A quarantacinque anni dalla storica udienza di Paolo VI, il Papa ha voluto “rinnovare l’amicizia della Chiesa con il mondo dell’arte”. (continua)
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Le radici romane della tutela del patrimonio culturale di Salvatore Settis
Un afflato universalistico pervade gli articoli 99-104 della Costituzione apostolica Pastor bonus con la quale Giovanni Paolo II istitutiva la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa – di cui oggi celebriamo il ventennale – dando a essa “il compito di presiedere alla tutela del patrimonio storico ed artistico di tutta Chiesa”, intendendo per tale “tutte le opere di qualsiasi arte del passato, che dovranno essere custodite e conservate con la massima diligenza”, ma anche il patrimonio storico, “tutti i documenti e strumenti giuridici che riguardano ed attestano la vita e la cura pastorale”. (continua)